Rosary Secrets Cards with Joyful, Sorrowful and Glorious mysteries.
Folder with old images and traditional pictures of Jesus Christ.
Folder with old images and traditional pictures of Blessed Virgin Mary.
Intervista con Mons. Girolamo Grillo da Civitavecchia - «L'albero si riconosce dai frutti». Monsignor Girolamo Grillo cita il Vangelo per rispondere a chi gli chiede, dieci anni dopo, un giudizio sulla vicenda della Madonnina che piangeva sangue. Tanti ne sono passati, infatti, dal 2 febbraio 1995, quando il fenomeno si manifestò per la prima volta. E il vescovo di Civitavecchia, che il successivo 15 marzo fu testimone diretto di una delle lacrimazioni, oggi salta a pie' pari tutti i discorsi sul «vero o falso», e ricorda un colloquio avuto proprio in quei giorni con il cardinale Joseph Ratzinger. «"Eminenza" - gli dissi - se non si tratta di un fatto soprannaturale tutto si sgonfierà da sé. Ma se lo fosse, nessuno potrà fermare la Madonna». E lui mi rispose: «Sì è proprio così».
Cantato, pregato, dichiarato. Da sempre l’amore è oggetto dell’attenzione dell’uomo. Anzi, in verità, l’amore è l’unica cosa che cerchiamo e di cui abbiamo realmente bisogno. E la sua mancanza è la radice di ogni conflitto: personale, familiare e addirittura mondiale. Sì, perché se ogni individuo godesse pienamente della porzione d’amore per cui è stato creato, nessuno si prenderebbe il fastidio di far battaglia ad altri. Li amerebbe e basta!
Alcuni anni fa, quando ero Vescovo in Louisiana, doveva essere il 1988, feci la mia prima visita “Ad Limina” al Santo Padre a Roma.
Gli altri Vescovi della Louisiana erano con me e, come era costume di Giovanni Paolo II, fummo invitati ad unirci a pranzo con lui. C’erano otto di noi a tavola con lui.
Fu servita la minestra. Il Vescovo Stanley Ott of Baton Rouge, La., che intanto è ritornato al Padre, chiese al Santo Padre: “Santo Padre, cosa pensa di Medjugorje?”.
C’è un’espressione che ricorre con sorprendente frequenza nei messaggi della Regina della Pace, al punto da non suscitare ormai particolare emozione nei cuori distratti dei suoi figli: “Io sono con voi!” .
Padre Slavko, a chi gli chiedeva qual era secondo lui il messaggio più importante che il Cielo offriva a Medjugorje, rispondeva sistematicamente: “la presenza speciale di Maria tra di noi”.
Abbiamo celebrato da poco il Giubileo del Cielo, la presenza della Madonna fra noi per ben 25 anni. Da quel lontano 25 giugno 1981 ad oggi una buona parte del mondo è approdata a Medugorje. Alcuni vi sono solo passati, altri, i più, dopo la prima volta sono tornati e tornano spesso, come ad un appuntamento d’amore di cui si sente il richiamo.
Medugorje è conosciuta ormai in tutti gli angoli della terra, sia pure per sentito dire, ed ogni volta che vi si torna è come bere una sorsata d’acqua sorgiva, fresca che disseta la nostra sete di Dio, del suo amore; sete innata nel nostro cuore, talvolta ignorata, volutamente o no, e che spesso pretendiamo di placare con qualche sorsata di “acqua inquinata”.
Anzi, tutt’altro! Mons. Pavel Hnilica fu un coraggioso testimone nella Chiesa della grazia straordinaria che scaturisce da quel luogo. Famosa la sua lettera ai gruppi di preghiera legati a Medj. scritta nel 1997. Ne riportiamo alcuni stralci perché riescono a sintetizzare in modo molto eloquente il valore dell’evento Medjugorje.
Un messaggio insolito non tanto nel contenuto quanto nel tono. Mentre infatti il contenuto riguarda sempre e solo la necessità della conversione, del ritorno a Dio, del-l’abbandono in Lui, del cammino serio, consapevole, determinato verso la vita eterna, il tono non è più quello dell’invito ma del rimprovero. Abituati a sentirci esortati, sollecitati, spronati siamo colti di sorpresa di fronte a questo messaggio che non contiene più, almeno esplicitamente, alcun invito ma sembra fotografare una situazione di distanza fra Dio e Maria da una parte e noi dall’altra.
Contemporaneamente all'inizio delle apparizioni della Vergine si è avvertita l'esigenza di farle conoscere all'opinione pubblica in modo adeguato. L'obiettivo è quello di aiutare la gente ad arrivare alla verità ed è questo lo scopo dell'attività che viene attualmente svolta.
Alcuni dicono che sin dall'inizio era necessario creare un sistema efficace per la diffusione del messaggio sulle apparizioni della Vergine dal centro in cui esse si verificano. Al tempo stesso, sono giustificate le difficoltà che non hanno consentito di raggiungere questo obiettivo. Pensiamo al 1981, al momento in cui ebbero inizio le apparizioni: Medjugorje era sotto la dittatura comunista. Questo voleva dire trovarsi costantemente sotto il controllo della polizia e non potersi accostare o sviluppare i sistemi contemporanei di comunicazione sociale. Per una sola parola, o anche meno, si poteva finire in prigione. Questa condizione ha fatto sì che fosse difficile trovare la disponibilità dei laici che si trovavano nella possibilità di occuparsi della diffusione dei messaggi della Vergine servendosi dei mezzi di comunicazione sociale. Una terza grande difficoltà era rappresentata dalla posizione contraria del vescovo nei confronti degli eventi di Medjugorje, dopo il suo entusiamo iniziale ed il coraggioso atteggiamento dinanzi alle autorità comuniste.