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Eco di Maria Regina della Pace 139 (Maggio-Giugno 1998)

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Eco di Maria
Regina della Pace 139

 

 

Maggio - giugno 1998

 


Messaggio di Maria del 25 marzo:

"Cari figli, anche oggi vi invito al digiuno e alla rinuncia. Figlioli, rinunciate a ciò che vi impedisce di essere più vicini a Gesù. In modo particolare vi invito: pregate perché soltanto con la preghiera potrete dominare la vostra volontà e scoprire la volontà di Dio, anche nelle cose più piccole.
Con la vostra vita quotidiana, figlioli, voi diventerete di esempio e testimonierete che vivete per Gesù oppure contro di Lui e contro la sua volontà. Figlioli, desidero che diventiate apostoli dell'Amore. Dal vostro amore, figlioli, si riconoscerà che siete miei. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Pregate e digiunate per entrare
nella volontà di Dio

Nel giorno dell'Annunciazione Maria, continuando il messaggio precedente, ci invita alla rinuncia a tutto ciò che ci impedisce di essere più vicini a Gesù. Da vera maestra e pedagoga Lei va diritto allo scopo, senza tanti discorsi teorici. Ella sa bene che Gesù è la nostra vita e che, se ci allontaniamo da Lui, siamo smarriti. Per questo ci insegna a essere più vicini a Lui, rinunciando anche alle piccole cose che ci allontanano da Lui.
"Non occorre una fune -diceva S.Giovanni della Croce- per tener legato l'uccellino e impedirgli il volo verso il cielo, basta solo un filo". Questi fili sono tutte le cose che la nostra natura ama disordinatamente e, anche se non sembrano peccato, legano e occupano il cuore fino a staccarlo da Gesù.
Non dimentichiamo che queste rinunce, come ogni sacrificio, vengono dalla luce e dall'amore che ci comunica la preghiera. Solo in essa Dio ci dona la luce e la forza, che vince la nostra volontà disordinata, per scoprire e seguire quella di Dio anche nelle piccole cose. Impareremo così a dare la priorità, non a ciò che piace a noi, ma a ciò che piace a Dio e a ciò che è doveroso o utile ai fratelli; e Dio ci illuminerà su molte cose a Lui gradite e da noi dimenticate e ci scoprirà altri orizzonti e urgenze.
Queste rinunce per amore ci aiuteranno a dominare la nostra volontà ribelle e a scoprire e ad amare la volontà di Dio. Ma come ci arriveremo? La strada è chiara: pregate! Ed è l'unica strada: "Soltanto con la preghiera potrete vincere la vostra volontà e scoprire la volontà di Dio anche nelle più piccole cose". Non basta conoscere la volontà di Dio nelle sue linee generali e neanche adeguarsi ad essa nelle grandi scelte; occorre scoprire la volontà di Dio anche nelle più piccole cose e sostituire, anche in esse, la Sua alla nostra volontà. Questo è possibile solo con la preghiera, ma il risultato è di una grandezza incommensurabile: è la comunione con Gesù nella quotidianità della vita.
Tutta la nostra giornata deve essere vissuta nel suo Nome: a questo deve condurci la preghiera; bisogna lasciarGli tutti gli spazi possibili perché Egli li riempia del Suo Spirito, sicché sia Gesù a vivere in me, nella concretezza dei miei gesti, nelle mie decisioni, nel mio modo di rapportarmi agli altri; fino a diventare pian piano solo suo, cioè di Gesù, in modo da poter dire con tutta verità: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20). Questa inabitazione di Cristo in noi è possibile perché opera dello Spirito Santo, ma richiede da parte nostra disponibilità e impegno. Ecco dunque l'invito costante di Maria alla preghiera e al digiuno; quante volte l'ha detto! Come devono essere importanti questi inviti perché Maria ce li rinnovi continuamente!
Il digiuno è sobrietà di mensa, è riduzione all'essenziale: il pane e l'acqua. Ma il digiuno che ci è chiesto va ben oltre la mensa, investe tutti i nostri comportamenti: significa silenzio quando la parola può ferire, significa umiltà di fronte all'orgia dell'orgoglio, significa sottomissione piuttosto che dominio, offerta anziché possesso. Bisogna pregare e pregare perché il Signore ci renda capaci di questo digiuno che è rinuncia a tutto ciò che è di ostacolo alla crescita di Gesù in noi.
Maria è chiara. Non ci sono che due possibilità: o si vive per Gesù oppure si vive contro di Lui e contro la Sua volontà: O si è con me, o si è contro di me! (cf Lc 11,23). Ogni nostra azione, ogni gesto è pro o contro Gesù; non c'è attività, per quanto piccola o insignificante, che risulti neutrale; non solo, ma anche ogni nostro atteggiamento, ogni nostro pensiero, si configura come accettazione o rifiuto di Dio. S.Paolo arriva a dire: Tutto ciò che non viene dalla fede è peccato (Rom 14,23). La preghiera, e soltanto essa, ci dà la forza per vincere la nostra volontà, per orientarla e subordinarla alla volontà di Dio che, sempre grazie alla preghiera, scopriremo anche nelle più piccole cose. Così ogni gesto di amore, ogni sacrificio, per quanto piccolo possa essere, reca in sé una infinita capacità di redenzione e di resurrezione per noi e per gli altri, perché Gesù ne moltiplica gli effetti; è come per i 5 pani e i 2 pesci (Mc 6,38-44) che nelle mani di Gesù diventano capaci di sfamare 5000 persone. Nella riservatezza e nel nascondimento del lievito nella farina, senza gridare e senza nulla imporre, diventeremo fermento dell'Amore nel mondo, perché sia ancora assicurato il Pane di Vita all'umanità.
La Madonna vuole che i suoi figli irradino la sua luce ovunque e che gli uomini siano conquistati dall'amore: che la fiamma del suo cuore scenda su tutti gli uomini. Questo è il suo desiderio, che diventiamo apostoli dell'Amore. Gesù ha detto: Vi riconosceranno come miei se vi amerete gli uni e gli altri, come io ho amato voi. Ora la Madonna ci ripete: Dal vostro amore si riconoscerà che siete miei. * *

Il Papa in Nigeria, voce
dei poveri e degli oppressi

Dopo Cuba il Papa ha visitato la Nigeria e lì si è fatto voce dei drammi e delle speranze dell'Africa intera. Ma in questo paese, dove un regime militare tiene prigioniero da quattro anni il presidente liberamente eletto e dove la corruzione e le lotte interne minano lo sviluppo sociale, la seconda visita del Papa ha subito assunto i caratteri di un annuncio di risurrezione.
Dall'uomo che avanza con fatica, prostrato dal caldo e dalla sofferenza, si leva possente la voce che reclama giustizia e che non tace di fronte ai potenti: Tutti i nigeriani devono operare per liberare la società da tutto ciò che offende la dignità della persona umana o che viola i diritti umani. Ciò significa riconciliare le diversità, superare le rivalità etniche e infondere onestà, efficienza e competenza all'arte di governare. Per questo occorrono uomini e donne che amino fino in fondo il proprio popolo e desidirono servire piuttosto che essere serviti...
La Messa del 22 marzo nel centro cattolico di Honitsha per la beatificazione di Padre Tansi, con 42° all'ombra e una folla di due milioni di persone, che attende il Papa per ore, cantando e danzando in vesti variopinte, ci dà un'idea del popolo africano che si apre spontaneo al messaggio di Gesù. La Messa si protrae fino alle due del pomeriggio. Quando vengono esposte le reliquie e svelato il ritratto del beato, è un vero tripudio che si propaga a ondate. E la festa non finisce lì. Il beato è stato uomo di Dio e del popolo e ha diffuso la gioia della riconciliazione e della comunione ritrovata con Dio - ha detto il Papa - e addita ancora a tutti la via della santità.

Poi l'invito del Papa a difendere la famiglia, l'attenzione e la cura per la vita nascente e terminale, la denuncia del racket della prostituzione: Nessun bambino venga privato della pace e della sicurezza, di una vita familiare stabile, del diritto di crescere senza paure e ansie... Infine l'incontro con i capi musulmani, dopo 16 anni dal gran rifiuto: Cristiani e musulmani collaborino nella difesa della vita e nel promuovere il riconoscimento dei diritti umani di ciascuno: non si faccia più violenza in nome della religione.
Il Papa non propone un progetto politico o sociale ma il progetto di Dio nel mondo: questa è la sua forza e questa è la speranza per tutti gli uomini di buona volontà.

A Cuba sta cambiando qualcosa, non solo per una maggiore libertà religiosa, ma per un mutamento della politica degli USA. Il più alto riconoscimento viene dal Segretario di stato Madeleine Albright, che nella visita in Italia ha incontrato due volte il Papa. Ella ha riconosciuto che "l'apertura umanitaria decisa nei giorni scorsi dagli USA verso Cuba è l'effetto della visita del Papa all'Avana". (dai giornali del 24 marzo 1998)

La croce del Papa. Un uomo, sfiancato da un'enorme attività, sotto il peso degli anni che si fanno sentire, degli interventi chirurgici subiti, delle sofferenze morali e fisiche di ogni giorno, con forza di volontà quasi sovrumana, per servire la Chiesa e l'uomo si sottopone a viaggi massacranti, a incontrare folle e uditori di grande impegno. Partendo dai 15°C di Roma si è esposto ai 50°C della Nigeria; vederlo madido di sudore, sotto il peso dei paramenti, celebrare una lunghissima S.Messa, leggere discorsi e pronunciare parole senza cedere alla stanchezza, senza sottrarsi alla immensa fatica, è stato come vedere il Volto del Cristo sofferente che avanza nella Via del Calvario con l'unico scopo e desiderio di fare la Volontà di Dio fino alla consumazione.
E così il Papa va avanti nella sofferenza e nell'impegno di ogni giorno, senza batter ciglio, sempre pronto e preparato a tutti gli appuntamenti con le folle, con le assemblee liturgiche a volte interminabili e con i singoli. Confrontiamo la sua croce con i piccoli dolori che noi non riusciamo a tollerare; capiremo cosa significa donarsi fino in fondo alla causa del Vangelo. Ma il Signore gli conserva una prodigiosa lucidità di mente, una presenza di spirito e una forza morale per cui niente gli manca per affrontare ogni giorno il suo immane compito.
E ormai si avvicina ai 20 anni del suo pontificato (16 ott. 1998). Non venga meno la nostra preghiera per Lui.

Lo Spirito Santo,
il grande sconosciuto

Quando S.Paolo chiese ai discepoli di Efeso se avevano ricevuto lo Spirito Santo venendo alla fede, essi risposero: Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo (At 19,2). Ma ci sarà anche una ragione per cui pure ai nostri tempi lo Spirito Santo è stato chiamato "Il grande sconosciuto", mentre è il vero conduttore della nostra vita spirituale. Per questo nell'anno dello Spirito Santo cerchiamo di conoscere la sua opera nelle brevi, ma dense note istruzioni di P. Rainero Cantalamessa.

1. Si parla dello Spirito Santo nell'antica rivelazione? - Già all'inizio la Bibbia si apre con un versetto che già ne presagisce la presenza: In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque (Gn 1,1s). Il mondo era stato creato, ma non aveva forma. Era ancora caos. Era tenebre, era abisso. Finché lo Spirito del Signore cominciò ad aleggiare sopra le acque. Allora emerse la creazione. E fu il cosmo.
Ci troviamo di fronte ad un simbolo bellissimo. S.Ambrogio lo interpretava in questo modo: Lo Spirito Santo è Colui che fa passare il mondo dal caos al cosmo, cioè dalla confusione e dalle tenebre, all'armonia. Nell'Antico Testamento i tratti della figura dello Spirito Santo non sono ancora ben definiti. Ma ci viene descritto il Suo modo di agire, che si manifesta principalmente in due direzioni, come se utilizzasse due diverse lunghezze d'onda.
Azione carismatica. Lo Spirito di Dio viene, anzi, irrompe su alcune persone. Conferisce loro dei poteri straordinari, ma solo temporanei, per portare a termine dei compiti precisi in favore di Israele, l'antico popolo di Dio. Viene sugli artisti che devono progettare e realizzare gli oggetti del culto. Entra nei re di Israele e li rende idonei a governare il popolo di Dio: Samuele prese il corno dell'olio e lo consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli e lo Spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi (1 Sam 16,13).
Lo stesso Spirito viene sui profeti di Dio perché rivelino al popolo la sua volontà: è lo Spirito di profezia, che ha animato i profeti dell'Antico Testamento, fino a Giovanni Battista, il precursore di Gesù Cristo. Io sono pieno di forza con lo Spirito del Signore, di giustizia e di coraggio, per annunziare a Giacobbe le sue colpe, a Israele il suo peccato (Mi 3,8). Questa è l'azione carismatica dello Spirito di Dio, un'azione destinata principalmente al bene della comunità, attraverso le persone che l'hanno ricevuto.

Ma c'è un altro modo in cui si manifesta l'azione dello Spirito di Dio. E' la sua azione santificante, diretta a trasformare le persone dall'interno, a dar loro un cuore nuovo, sentimenti nuovi. Il destinatario dell'azione dello Spirito del Signore, in questo caso, non è più la comunità, ma la singola persona.
Questa seconda azione comincia a manifestarsi relativamente tardi nell'Antico Testamento. Le prime testimonianze sono nel libro di Ezechiele, in cui Dio afferma: Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno Spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precetti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi (Ez 36, 26 27). Un altro accenno è presente nel famoso salmo 51, il "Miserere", dove si implora: Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo Spirito.
Lo Spirito del Signore comincia a configurarsi come una forza di trasformazione interiore, che cambia l'uomo e lo eleva al di sopra della sua naturale cattiveria.
Una forza misteriosa. Ma nell'Antico Testamento non sono ancora definiti i tratti personali dello Spirito Santo. San Gregorio Nazianzeno dava questa originale spiegazione del modo con cui lo Spirito Santo si è rivelato: "Nell'Antico Testamento diceva abbiamo conosciuto chiaramente il Padre (Dio, il Creatore) e abbiamo cominciato a conoscere il Figlio (infatti, in alcuni testi messianici si parla già di Lui, anche se in maniera velata).
Nel Nuovo Testamento abbiamo conosciuto chiaramente il Figlio perché si è fatto carne ed è venuto in mezzo a noi. Ma si comincia a parlare anche dello Spirito Santo. Gesù annuncia ai discepoli che, dopo di Lui, verrà il Paraclito. Finalmente dice sempre S.Gregorio nel tempo della Chiesa (dopo la risurrezione), lo Spirito Santo è in mezzo a noi e possiamo conoscerlo. Questa è la pedagogia di Dio, il Suo modo di procedere: con questo ritmo graduale, quasi passando di luce in luce siamo arrivati alla piena luce della Trinità."
L'Antico Testamento è tutto pervaso dal soffio dello Spirito Santo. D'altra parte, non possiamo dimenticare che i libri stessi dell'Antico Testamento sono il segno più grande dello Spirito perchè, secondo la dottrina cristiana, sono stati ispirati da Lui.
La Sua prima azione è di averci dato la Bibbia, in cui si parla di Lui e della Sua opera nel cuore degli uomini. Quando apriamo la Bibbia con fede, non soltanto da studiosi o da semplici curiosi, incontriamo il soffio misterioso dello Spirito. Non è un'esperienza evanescente, astratta. Moltissimi cristiani, leggendo la Bibbia, avvertono il profumo dello Spirito e si convincono profondamente: "Questa parola è per me. E' la luce della mia vita".



Notizie dalla terra benedetta

Un arcivescovo brasiliano:
"Medj. è dono e grazia"

L'arcivescovo di Maringa in Brasile, Murillo Krieger, visto già anni fa a Medj. insieme ad una trentina di sacerdoti della sua prima diocesi per un ritiro, è stato di nuovo a Medj. dal 25 al 28 febbraio scorso. Nella omelia pronunciata nella S.Messa serale del 27 ha fatto cenno alle sue precedenti visite (la prima nel maggio 1985 subito dopo la sua consacrazione vescovile) sottolineando come Medj. sia sempre viva nel suo cuore. "Io vedo Medj. -ha detto - come un dono ed una responsabilità. Medj. è dono e grazia. La Vergine dona a tutti coloro che vengono qui la possibilità di trovare quello stesso amore e quella tenerezza da Lei mostrati a Cana di Galilea.
La Vergine si accosta a noi e ci chiede "fate tutto quello che Lui vi dirà". Se i nostri cuori fossero pronti ed aperti a seguire il cammino di Cristo, allora tutto quello che il Signore voleva compiere attraverso Medj. si compirebbe sicuramente. E' forse tanto difficile donare il nostro cuore a Gesù Cristo? Medj. è una grande responsabilità: l'ho capito subito, sin dal primo momento, mettendo piede sul suolo di Medj.. Guardando ed ascoltando i veggenti sono giunto alla conclusione che essi necessitano della nostra preghiera per poter rimanere fedeli alla propria missione. Da quel momento ho deciso di dedicare loro il primo Rosario della mia giornata. Questo è un mio piccolo dono; in questo modo offro loro supporto ed aiuto."

Un vescovo australiano:
"A Medj. si trova la pace"

Alla fine del mese di febbraio 1998 è venuto in visita a Medj. il vescovo ausiliario di Canberra, Australia, monsignor Patrick Power. Ecco quanto ha dichiarato in quella occasione:
"Sono sacerdote da 33 anni e vescovo da 12. Mia madre era una donna meravigliosa e molto devota alla Vergine Maria. Mio padre venerava in modo particolare la Madonna di Lourdes, e io sono nato proprio l'11 febbraio...Nel gennaio 1993 ho preso parte ad un programma di preghiera a Camberra, con fra Slavko Barbaric ed il veggente Ivan. Fui profondamente toccato da quanto vidi e udii. Il messaggio riferito da Ivan ed il modo in cui lo diceva mi colpirono molto.
Nel maggio 1993 approfittai di una visita all'amico vescovo di Dubrovnik, Puljic per venire a Medj.. Ero già vescovo, ma venni in incognito. C'era già la guerra, pochi pellegrini. Celebrai la Messa e molte cose mi colpirono. Sono venuto ora per la seconda volta a Medj. con un gruppo dall'Australia e con mia sorella ed i suoi tre figli. Non sono venuto con particolari aspettative, e sebbene ora sia qui per la mia famiglia, devo riconoscere che la Vergine ha concesso anche a me grandi grazie. Ho trovato una pace profonda, soprattutto dopo aver ascoltato la testimonianza di Vicka. Tutto questo mi aiuta a consolidare la mia missione di sacerdote ed il mio servizio come vescovo. Medj. è PACE. Io ho provato una pace interiore della quale ho reso testimonianza a tutte le persone del gruppo con cui sono venuto.
Quando vedo quello che accade nel nostro gruppo, come le persone tornano alla fede, alla preghiera, alla confessione, allora devo raccomandare a molte persone di venire qui. Non solo io, ma anche monsignor Kennedy, raccomandiamo ai fedeli di venire a Medj.. Voglio dire: grazie! Grazie ai fedeli e ai sacerdoti che lavorano qui".

Il vescovo della Nuova Zelanda, John Dew, venuto prima di Pasqua ha detto: "Sono venuto qui per l'esempio dei miei parrocchiani, che sono sempre ritornati da Medj. con buoni frutti: preghiera dello spirito, digiuno, vita sacramentale e sono diventati membri attivi della comunità, costituendo inoltre molti gruppi di preghiera. Per me sono state molto utili le esperienze di digiuno e di preghiera: troverò anche il tempo di pregare prima della S.Messa e di trasmettere quanto ricevuto alle parrocchie della mia diocesi..."
Anche un vescovo degli U.S.A., Donald Montrose, è arrivato su invito di un gruppo di pellegrini e ha reso testimonianza dei frutti di Medj. "Qui avverto una presenza particolare della Vergine, ha detto. Quanto accade qui è grandioso. Sono consapevole delle responsabilità e delle sofferenze dei francescani"...
(dal Press Bulletin)

Apparizione a Mirjana: "Diventate la mia luce!" - L'appuntamento straordinario di Mirjana con la Madonna era per il 18 marzo intorno alle ore 14 nel campo di pallacanestro della Comunità Cenacolo.
Alle ore 13, quando Padre Slavko Barbaric' ha iniziato a guidare la preghiera, il campo era già gremito di pellegrini. Poi è arrivata Mirjana col marito Marko e altri parenti e amici. Si è inginocchiata ai piedi di una piattaforma sopraelevata, sulla quale alcuni giovani della Comunità accompagnavano la preghiera con chitarre e canti.
Intorno alle 15.30, mentre stava pregando con tutti noi, Mirjana è entrata in estasi. All'inizio era veramente radiosa. Poi si è fatta più seria, a volte proprio triste. Qualche volta stringeva le palpebre come per fissare meglio o concentrarsi. Ha avuto però anche qualche momento sereno. La solita commozione alla fine per il distacco.
L'apparizione è durata 4 o 5 minuti. La sera, dopo la S.Messa, P. Slavko ha letto il messaggio nelle lingue principali aggiungendo che Mirjana gli ha riferito che la Madonna le ha parlato anche dei segreti, ma su questo la veggente non ha aggiunto niente altro.
Ecco il messaggio: "Cari figli, vi invito a diventare la mia luce, ad illuminare tutti coloro che vivono nelle tenebre e a riempire i loro cuori con la pace, con mio Figlio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
(dalla testimonianza di Alberto Bonifacio)

15 anni: "il Signore mi dice di camminare" e cammina per la prima volta - La sera di mercoledì 18 marzo una parte del mio gruppo, di ritorno dalla Bosnia settentrionale con il convoglio di aiuti umanitari, è stato testimone di un fatto straordinario che ci ha toccati tutti profondamente.
Già la sera precedente, durante la S.Messa, avevamo notato un ragazzo in carrozzina che ad un certo punto si è messo a gridare qualcosa di incomprensibile ed è stato perciò portato fuori dal Santuario. L'abbiamo poi rivisto l'indomani presso la Comunità Cenacolo, all'apparizione straordinaria di Mirjana. Alcuni di noi scambiarono con lui qualche parola. Così abbiamo saputo che era italiano, che si chiamava Andrea e che aveva 15 anni. Era lì con i genitori e con un gruppetto di amici. Abbiamo pensato che fosse uno spastico piuttosto grave con movimenti scoordinati di tutto il corpo, mani rattrappite e volto sfigurato, così che anche le parole uscivano spesso in forma incomprensibile. Un tipo però socievole, che cercava di attaccare discorso, chiedendo ai vicini il loro nome. Non si poteva non notare: in quei giorni abbiamo visto solo lui su una carrozzina a rotelle a Medj.
Alle 18 di mercoledì 18 marzo quando è appena iniziata la celebrazione, presieduta da Fra Svetozar Kraljevic', ecco che Andrea si mette ancora a gridare. Il papà l'aveva tolto dalla carrozzina e prendendolo in braccio, l'aveva adagiato su una panca di destra. Da qui, gridando ripetutamente una frase incomprensibile e camminando come un bambino ai primi passi, va verso l'altare mentre il padre, stupito e preoccupato, gli stava dietro, pronto a prenderlo se fosse caduto.
Fra Svetozar gli fa segno di uscire, perché in effetti disturba. Allora Andrea, sempre gridando, si gira e si incammina verso l'uscita di fondo, percorrendo tutto il corridoio centrale. Ma cosa sta gridando Andrea? Abbiamo saputo dopo che ripeteva sempre le stesse parole: "Il Signore mi dice di camminare!" Prima delle 19, mentre la S.Messa volge al termine, altri amici del nostro gruppo arrivano alla chiesa e notano Andrea ancora in carrozzina, attorniato dai genitori e da un gruppetto di amici, nello spazio sulla destra del Santuario. Nel gruppo c'è una certa agitazione.
Qualcuno invita Andrea a scendere e camminare. Riprende a camminare e ripete, ora in modo chiaro: "Il Signore mi dice di camminare!" Il volto e le mani ora sono normali, distese non più contratte come prima. Percorre tutto il sagrato davanti al Santuario, passando dalla destra alla sinistra, verso i confessionali, affrontando anche qualche gradino. Il papà piange convulsamente al collo di un altro signore. Anche la mamma piange sconvolta. La nostra Nori chiede alla mamma se Andrea avesse già camminato. "No, signora, ha cominciato poco fa in chiesa; disturbava e non capivamo cosa gridasse, così siamo usciti..." Piangono tutti! Tutti presi da una commozione irrefrenabile.
Anche Andrea piange ed è agitato: comincia forse a rendersi conto che la sua vita è cambiata perché toccato da un fatto straordinario, sconvolgente, raggiunto da un Amore Superiore. E se ne vanno verso la pensione, mentre il nostro gruppo, che ha assistito in "diretta" ad un evento così forte, rimane profondamente scosso e non può che innalzare un inno di grazie: "Lode e gloria a Te, Signore Gesù! E grazie infinite a Te, Maria mediatrice di ogni grazia e perciò mediatrice anche di questa grazia!" (Alberto Bonifacio)

ATTENZIONE: I familiari di Andrea sono partiti da Medj. senza lasciare traccia. L'ufficio parrocchiale li prega di notificare il fatto e i connotati per eventuali esami e accertamenti, tramite Alberto Bonifacio, via Sant'Alessandro 26, 23855 Pescate (LC), 0341-368487tel/368587fax.

Continuano gli aiuti alle popolazioni più abbandonate della Bosnia. Rivolgersi ad Alberto Bonifacio, CCP 17473224, op. CCB n. 98230/Y Banca Popolare di Lecco, Div. Deutsche SpA, P.Garibaldi 12, 23900 Lecco, intestati ad Alberto Bonifacio.

Le celebrazioni pasquali hanno attirato a Medj. una grande folla, circa 10.000 persone. Le Liturgie del giovedì e venerdì santo sono state celebrate in 9 lingue diverse. Una statua del Cristo Risorto in bronzo alta 6 metri, opera dello scultore Andrej Ajdic' è stata collocata nello spazio dietro la chiesa.

Avviso per i pellegrini - Nel periodo estivo il programma serale si svolge così: ore 18 due corone del Rosario; 19 S.Messa, poi le benedizioni e la terza corona del Rosario. L'Adorazione al SS.Sacramento il mercoledì e il sabato dalle 22 alle 23 e dopo la Messa serale del giovedì. L'adorazione alla Croce subito dopo la Messa del venerdì. Tutte le domeniche alle 15 (16) Rosario per la pace sulla collina delle apparizioni e il venerdì alla stessa ora la Via Crucis sul Krizevac. Le S.Messe per i vari gruppi linguistici nel corso della mattinata, previo opportuno accordo.
Per tutte le informazioni e richieste rivolgersi all'Ufficio Informazioni del Santuario: tel.(387)88651988 dalle 8 alle 20 tutti i giorni.

"Baluardo dell'amore": è così chiamato il movimento delle madri e spose croate per la pace, che organizza una novena di preghiere per nove degli ultimi sabati del mese. Così sono venute il 28 febbraio assieme a parenti ed amici, si sono confessate e nell'Eucaristia hanno pregato per i morti durante la guerra. Anche molti pelllegrini stranieri si sono uniti ad esse. Negli anni della guerra essi hanno vissuto le nostre sofferenze, come se fossero le loro, hanno fatto conoscere nel mondo la nostra terra e hanno portato aiuti alle popolazioni sfinite del nostro paese nei momenti più difficili. (dal Press Bulletin)

Dopo lunga assenza Ivan è tornato con la sua famiglia dagli USA. Con lui sono anche ripresi i due appuntamenti settimanali sulla montagna. Marija non era presente con gli altri veggenti per Pasqua: come è normale, tre piccoli possono creare imprevisti.

Vicka non vedrà più la Madonna per 45 giorni: questa sospensione delle apparizioni gliel'ha chiesta la Madonna il 20 aprile.

Nel cuore di Dio c'è una risposta per tutti. Una coppia francese aveva preso la decisione di separarsi; un loro figlio ha pregato la Madonna con una novena (prolungata oltre i 9 giorni) e l'amore è tornato nella loro casa. Gli stessi genitori asseriscono che nella loro famiglia c'è oggi grande gioia; la parola "sacrificio" non fa più paura; la pace è tornata tra loro e l'amore ha preso possesso dei loro cuori. Ora recitano tutti i giorni insieme ai figli il S.Rosario e si recheranno appena possibile a Medj. per ringraziare la Madonna perché "abbiamo sperimentato - dicono - che nel cuore di Dio c'è una risposta ad ogni problema"

L'aereoporto civile di Mostar sarà riaperto a metà maggio, con grande vantaggio e risparmio per i pellegrini: 45 minuti per arrivare a Medj., mentre occorrono 3 ore dall'aereoprto di Spalato o di Dubrovnik. Certo per chi viene da lontano sarà sempre necessario lo scalo a Zagabria.
(Dal diario di Suor Emmanuel)


Civitavecchia cresce

E' stato celebrato con solennità, alla presenza di migliaia di pellegrini, l'anniversario dell'ultima lacrimazione della Madonnina di Medj., verificatasi nelle mani del Vescovo il 15 marzo 1995. Per l'occasione lo stesso Vescovo ha scritto una riflessione molto forte: "Il Vescovo avrebbe dovuto tacere?" che per ragioni di spazio non possiamo pubblicare.
Continuano ad affluire fedeli da ogni parte. Nei giorni festivi non sono meno di 70 i pullmans presenti, oltre agli altri automezzi; vengono celebrate molte SS.Messe e, a conclusione della giornata, si fa la processione eucaristica con la fiaccolata mariana.
Il card.Edouard Gagnon ha sostato a lungo in preghiera davanti alla Madonnina e ha lasciato sul registro dei visitatori queste parole: "Che la Madonna con il suo amore senza limiti apra i nostri cuori perché accolgano il perdono del suo Figlio e diventino ogni giorno più uniti alla sua missione redentrice".
Presto si darà inizio all'ampliamento dell'attuale chiesa e alle strutture idonee per l'accoglienza dei pellegrini, e si pensa già a un grande Santuario.


Jelena: "Cercare il volto del Signore"

Così ha detto Jelena Vasilj ai pellegrini italiani il 2 gennaio 1998:
...La mia esperienza è diversa da quella degli altri veggenti. Io non ho avuto delle visioni nel senso in cui vedono loro, ma comunque anche in questo tipo di esperienza si può parlare di una certa forma di visione. Più che altro è il dono di una presenza forte di Maria nella preghiera...Noi diciamo che è una esperienza del cuore, perché non è solo un'idea, un pensiero che si presenta nella nostra mente, ma veramente una persona.
E siccome per incontrare l'altro ci vuole sempre il cuore, altrimenti l'incontro rimane molto superficiale, così lo è anche con Dio, con questa esperienza nella preghiera. Il cuore veramente viene coinvolto e quindi parliamo di una locuzione del cuore.
L'esperienza è accaduta un anno e mezzo fa dopo l'inizio delle apparizioni, prima con una esperienza dell'Angelo e dopo con Maria. Questa esperienza dell'Angelo oggi la vedo veramente come una preparazione per quello che è avvenuto dopo, anche perché le prime parole dell'Angelo mi sembrano molto significative: per prima cosa ha chiesto la confessione, quindi una purezza del cuore per riuscire a vedere.
Penso che sia il primo passo di una vita cristiana seria: chiedere perdono. Poi la Madonna ci insegnerà anche a pregare nella stessa maniera: cioè quando ci presentiamo davanti a Dio, chiediamo perdono, chiediamo misericordia; è il primo passo verso la nostra conversione. Dopo una quindicina di giorni ho sentito anche Maria e qualche volta anche Gesù.
Un'altra ragazza si è unita nella preghiera e anche in questa esperienza del marzo dell'83; si chiama Marjana. All'inizio lei diceva di sentire solo la presenza di Maria, ma nell'ottobre dello stesso anno anche lei ha iniziato a ricevere messaggi. Penso che più o meno questo è stato il nostro compito: di ricevere queste illuminazioni, ispirazioni e poi di passarle soprattutto ad un gruppo di preghiera che la Madonna ci ha chiesto di radunare qui in parrocchia. Eravamo una sessantina di giovani e abbiamo cercato insieme di approfondire, vivere il messaggio che la Madonna naturalmente aveva dato ai veggenti.
Anche perché lo stesso contenuto del messaggio che abbiamo ricevuto noi nel gruppo, non è certamente molto diverso da quello che voi avete già ascoltato dagli altri. Soprattutto è stato un cammino di preghiera. La Madonna mette sempre la preghiera al primo posto, perché la nostra vita cristiana prende la sua forza da questo incontro con Dio. Quindi se non c'è un incontro con Dio, è molto difficile parlare di vita spirituale, perché questo non è un lavoro nostro. Penso che molto presto nella nostra vita cristiana ci accorgieremo che noi possiamo fare poco e che veramente è la grazia che ci conduce.
Ecco perché la Madonna ci riporta alla preghiera: perché la preghiera diventi proprio una fonte di grazia per il cammino. Ecco perché ci riporta ai sacramenti: perché solo attraverso la grazia veniamo perfezionati; quindi la Confessione e soprattutto l'Eucaristia, che poi diventa il cuore della nostra vita cristiana. La Madonna ha parlato di diverse forme di preghiera; moltissimo del Rosario. Questa preghiera veramente viene riproposta anche dopo tanti anni. Ma mi sembra che la Madonna lo fa perché questa preghiera dà un grande beneficio alla nostra spiritualità. Se noi siamo chiamati a imitare Cristo, se siamo chiamati a diventare come Lui, non c'è miglior modo del Rosario.
Questo è come una mini-catechesi di tutta la nostra fede. Perché tutti i misteri della fede sono nuovamente richiamati e vissuti attraverso il Rosario: pregare il Rosario penso che ci faccia diventare come Maria, la quale, come ci ricorda l'evangelista, "conservava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc.2,12 e 2,51). Penso che anche noi nella stessa maniera siamo chiamati a conservare questi misteri nel nostro cuore attraverso il Rosario.
Lei ha detto che dobbiamo cercare due cose: prima di tutto il volto del Signore. Molte volte c'è il pericolo di guardare se stessi, di volere anche delle cose buone, giuste, però non ci accorgiamo che c'è la persona accanto. Quindi la Madonna ci chiede di sollevare gli occhi, di guardare Cristo nella preghiera; così la preghiera deve essere cristocentrica. Però il secondo passo è di cercare la volontà del Signore; perché dopo l'incontro con Dio, viene così naturale di chiedersi: cosa vuoi Tu da me? E oltre al Rosario la Madonna insisteva molto sul silenzio, che è soprattutto un ascolto, non certo un momento di passività; per fare di se stesso veramente un dono all'altro in questa capacità di porre l'orecchio e ascoltare. Penso che sia una cosa piuttosto difficile nella esperienza umana, perché abbiamo questa tendenza ad essere protagonisti; ma penso anche che la preghiera dell'ascolto veramente ci insegna ad adorare, a capire chi è l'Autore vero della vita.
Poi la penitenza accompagna sempre questo cammino di preghiera e diventa anche la preghiera del corpo. E' un termine sicuramente quasi non presente nella terminologia moderna; non siamo abituati a fare penitenza, perché pensiamo che soffriamo già abbastanza. Però pare che la penitenza, soprattutto nel momento di una pigrizia, di un sonno spirituale, sia proprio quella che ci scuote, che ci permette di prendere un'altra volta il fiato e di continuare. Quindi la Madonna insiste molto sul digiuno qua, soprattutto quello a pane e acqua. Penso che anche questo ha un grande significato: vivere con questo pane materiale, in un certo senso diventa un'attesa di quel pane vero che riceviamo nell'Eucaristia. Quindi un'interpretazione eucaristica di questa forma del digiuno mi sembra quella più giusta.
Domande e risposte:
E' seguito il dialogo con i presenti. Alla domanda se a Roma dove studia teologia segue qualche cammino particolare, lei risponde che conosce poco i gruppi di Roma "anche perché il tipo di studio che faccio non mi permette di girovagare. Ci troviamo con un gruppo di amici a dire il Rosario...". E all'osservazione che la Madonna però l'ha guidata in un cammino di Santità per molti anni, lei risponde che "non si trattava di un movimento. Questa è la bellezza di Medj., che non è un movimento particolare e quindi tutti possono partecipare. A me piace molto l'universalità della Chiesa e quindi non mi ci vedo in un movimento ben definito. Io poi appartengo a Medj.; forse è questa la nostra apiritualità: la spiritualità mariana".
Alla richiesta di un chiarimento sul silenzio, lei ammette che è nel silenzio e nella preghiera che sente la presenza fisica di Maria, ma questo non è programmato. Quando si è bambini si chiede sempre: "Mamma, dammi questo, quello". Ma una volta maturi, si sta alla presenza del Signore pronti ad accogliere quello che Lui ci dà. Ma occorre il silenzio e la preghiera continua per non perdere questa presenza che ci accompagna nel cuore.
D. Ma come si può fare ad avere sempre questa presenza nel cuore?
R. Occorre nutrire questo tipo di esperienza, questa preghiera continua con momenti fissi di preghiera, perché anche se c'è una presenza che ci accompagna (quella di Dio), poi svanisce se non viene nutrita. Quindi dobbiamo pregare in momenti fissi.
D. Dato che la Madonna ti ha usata come strumento per il gruppo di preghiera per tanti anni, avresti dei suggerimenti per i nostri gruppi di preghiera?
R. Veramente non ho mai elaborato uno schema da quello che ho vissuto, posso dire solo che il gruppo di preghiera mi sembra un'esperienza quasi inevitabile per una crescita spirituale. Non è possibile immaginare un cammino da soli col Signore. Dio ci chiama a una comunione con altri, quindi siamo sempre chiamati ad essere in un gruppo di preghiera. Questo può essere la famiglia, anzi la famiglia dovrebbe essere il primo gruppo di preghiera, dove ci viene donata la prima spiritualità. Poi a livello di parrocchia, perché questa è la nostra Chiesa immediata; e nella parrocchia anche diversi gruppi. Parlo solo della necessità, poi la forma dipende dal tipo di spiritualità che avete.
Il Rosario è sempre molto utile e anche le preghiere spontanee, ma la lettura della Bibbia è importante perché la nostra preghiera non deve essere arbitraria, ma deve avere un contenuto preciso, che ci è stato rivelato, non come nelle religioni orientali dove la mente può sempre vagare. Dobbiamo attenerci al Vangelo. E poi dobbiamo avere un momento per scambiarci le nostre esperienze, per incoraggiarci gli uni gli altri nel cammino spirituale che è una comunione in Cristo, ma anche una vera comunione tra noi.
D. Come fai a riconoscere che è Gesù o Maria a parlarti e non un angelo ribelle?
R. Non è molto difficle distinguere. La presenza di Dio porta sempre molta pace e quiete, senso di libertà e di pienezza; la presenza dell'altro porta molta angoscia e tenebre.
D. Anche attualmente hai queste visioni del cuore?
R. Non sono così frequenti come all'inizio, ma le ho ancora.
Interrogata sulla scelta di studio (prima a Vienna, poi Roma) afferma: "Mi è piaciuto trasferire questa esperienza spirituale anche a livello intellettuale, perché l'intelletto fa parte integrante della nostra persona umana. Anzi direi: se incominciate un cammino cercate di interessarvi un po' su quello che dice la Chiesa, il Magistero perché abbiamo bisogno di una guida, non siamo autosufficienti e Cristo non ci ha voluti così. E'chiaro che Dio ha voluto una Chiesa, una gerarchia, un S.Padre. E' bellissimo introdurre questa esperienza nell'esperienza di tutta la Chiesa, perché tutti questi doni sono per la crescita della Chiesa. Poi essere a Roma è un cosa speciale perché lì c'è il cuore della Chiesa.
D. Non hai mai pensato di sposarti?
R. Qualche volta ci ho pensato.
Alla richiesta su difficoltà di dialogo nel gruppo, lei risponde che anche a Medj. succedeva col gruppo grande di 60. Per poter aver un dialogo ci si divideva in gruppetti, e poi le esperienze dei vari gruppetti si mettevano in comune.
D. Faccio bene a lasciarli camminare da soli nel mio gruppo? R. No, lei è un sacerdote. Le guide sono troppo preziose. Le persone hanno bisogno di una guida, anche se in questo mondo tutti gridano "libertà e indipendenza". Quando mancano le guide ci attacchiamo a tante cose sbagliate. C'è bisogno di chi ci spinge in avanti, soprattutto per i giovani. E' prezioso avere una persona che riesce a darti un po' di luce. Non dico che deve camminare per te, questo sarebbe negativo. La Madonna a Medj. ha sempre chiesto guide spirituali per un gruppo.
(a cura di Alberto Bonifacio-riduzione)


 

Il movimento di Medjugorje
al vaglio di Neum

Dal 9 al 13 marzo si è svolto a Neum sulla costa adriatica il 5° Seminario internazionale sul tema: "Il movimento spirituale di Medj.". Presenti più di 150 persone da 17 paesi. Molto interessanti le tre relazioni:
1. Nuovi movimenti spirituali e loro caratteristiche (dott. Marianne Tigges); 2. Medj. è un movimento nell'ambito della Chiesa? (P.Dirk Grotheus);
3. Medj. e la nuova evangelizzazione (Fra Ivan Dugandzic', che ha affrontato con coraggio il tema della dolorosa divisione esistente nella Chiesa di Erzegovina, che può essere superata solo con il sacrificio e l'amore alla Chiesa).
Molto fruttuoso l'incontro con i francescani di Medj.. Rispondendo a un Padre anglofono che criticava la traduzione dei messaggi in inglese, P.Slavko ha ammesso che anche per gli stessi croati i messaggi non sono sempre di facile comprensione, perché la Madonna usa uno stile semplice e una lingua arcaica, oggi non più in uso. Pertanto ha invitato a non correggere le loro traduzioni [Penso che qui P.Slavko non voglia riferirsi alle piccole correzioni linguistiche apportate alle stesse traduzioni -ndr-]. Piuttosto, se ci sono delle difficoltà, aggiungere delle note di spiegazione. Profondi e illuminati gli interventi di P.Rupcic' e la stupenda omelia conclusiva di P.Slavko. Dei veggenti è venuta a salutarci una sera solo Ivanka con la famiglia.
Veniamo in fine alla domanda di fondo: "Allora che cos'è Medj.? Possiamo rispondere con le parole di fra Ivan Dugandzic': "La spiritualità di Medj. non è un movimento spirituale nella Chiesa, bensì è la Chiesa in movimento. In essa tutti possono trovare il loro posto: piccoli e grandi, i fedeli semplici e i teologi più colti, sacerdoti e vescovi".
Da più parti si è sottolineata l'importanza di Medj. per gli aiuti tuttora in corso alle popolazioni colpite dalla guerra, senza distinzioni etniche, ma con un'attenzione particolare alla Chiesa cattolica che in Bosnia rischia di venire cancellata.
E' stato raccomandato anche che tutti quelli che cercano di vivere la spiritualità di Medj. recitino un Pater, Ave e Gloria per la parrocchia e la chiesa locale, fino a quando la Chiesa riconoscerà le apparizioni della Regina della Pace. Già dall'inizio delle apparizioni la Vergine ha detto di aver scelto la parrocchia di Medj. come sorgente attraverso la quale sarebbe corso il fiume delle sue opere.

Documento del gruppo italiano

Il gruppo italiano ha formulato un documento, in cui si sottolinea la singolarità del movimento spirituale di Medj. per il rinnovamento spirituale della Chiesa e la grande opera di carità che ne è venuta, senza distinzione di religioni durante e dopo la guerra.
"Certo non a caso -continua il documento- Dio ha scelto di mandare Maria in questo luogo di confine, segnato da tante divisioni, perché si trasformi in un profetico luogo di unità e di ecumenismo. Vediamo perciò nella sofferenza dei francescani di Erzegovina e nel loro desiderio di obbedienza al Vescovo, una risposta molto concreta all'invito evangelico dell'unità e dell'amore.
Riteniamo urgente che i fedeli non siano lasciati soli nel discernimento di un fatto così grosso; sentiamo il bisogno di un pronunciamento, anche se non definitivo, almeno provvisorio, frutto di una Commissione ad alto livello e al di sopra delle parti, nominata dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, che venga proposta da un nutrito gruppo di teologi e di Vescovi che hanno a cuore quanto Maria, Madre della Chiesa, ci sta dicendo. In riferimento al messaggio del 25.08.1991, vogliamo credere e sperare che Medj. sarà per tutta la Chiesa la realizzazione del trionfo del Cuore Immacolato di Maria".

DICHIARAZIONE - Queste le conclusioni dei responsabili del seminario di Neum:
1. Siamo grati a Dio che nella nostra epoca dona alla sua Chiesa nuovi impulsi dello Spirito che talvolta divengono veri movimenti spirituali. Siamo felici che anche Medj. possa connotarsi come movimento spirituale della Chiesa odierna.
2. Con la nostra spiritualità desideriamo proteggere l'autenticità del movimento spirituale di Medj. ed offrire testimonianza di un'autentica vita cristiana fondata sui messaggi della Vergine, che esprimono l'essenza del Vangelo, ed anche dare il nostro contributo al rinnovamento della Chiesa.
3. Per dare più significato al movimento spirituale scaturito dai messaggi della Vergine, è stata sottolineata la necessità di preparare un cammino di pace nel mondo e nella chiesa locale alla quale appartiene la parrocchia di Medj.

(Neum, 12/03/1998 Alberto Bonifacio)


P.Tomislav risponde...

"Vite donate" nella semplicità e nella familiarità con Dio.

Durante l'incontro di Colle Don Bosco del 27 settembre 1997, P. Tomislav Vlasic' è stato interrogato sulle sue esperienze. Ecco che cosa ha risposto al redattore di Medjugorje Torino (Gen-Feb 1998, n.79) :
D. P.Tomislav, tu sei stato a Medj. quasi all'inizio delle apparizioni: cosa puoi dirci della tua esperienza?
R. La mia esperienza di fondo è questa: davanti a qualsiasi segno divino dobbiamo cercare seriamente Dio. Però non un Dio nebuloso, ma Dio rivelato, Dio Padre che si manifesta nello Spirito Santo per mezzo del Figlio. Cercare la comunione con tutte le creature in questa comunione con Dio, vuol dire vivere la comunione con la Chiesa universale: con i Santi, con gli Angeli, con le anime del Purgatorio e con la Chiesa pellegrina qui sulla terra. In questo quadro della comunione con Dio, possiamo trovare tutto quello che Dio mette a disposizione dell'uomo come strumento di Grazia. In questo tempo, Dio ci ha donato sua Madre in un modo tutto particolare. In questa apertura a Dio, ogni cosa diventa chiara e non si può rimanere al buio, perché Dio stesso si rivela.
D. Perché fai riferimento a un Dio nebuloso?
R. Lo uso come termine chiave, almeno così lo sento io. Moltissime persone cercano Dio ma, contemporaneamente, non vogliono spogliarsi dell'egocentrismo, dell'egoismo. Queste cercano un Dio nebuloso, che soddisfi i piaceri, un Dio che accontenti i capricci, un Dio che coccoli... e non vogliono vedere Dio così come Egli è, come Lui si rivela: Dio Eterno. La ricerca di questo Dio nebuloso apre le strade a tante eresie e spinge a cercare Dio nei movimenti fuori dalla Chiesa , nei metodi, nelle tecniche, nelle meditazioni specifiche. E' una ricerca di Dio che finisce sempre con il ritrovamento di un idolo. Noi tutti siamo chiamati a cercare Dio rivelato e a permettere che Dio si riveli in noi e attraverso noi.
D. Partendo da questa esperienza, tu hai formato una Comunità di sorelle e fratelli che vivono ritirati in conventi, ma anche gruppi di laici consacrati (le fraternità). Li guidi e insegni loro la strada che il Signore ti ha mostrato...
R. Questa domanda mi tocca in modo particolare, soprattutto dici: "insegni loro...". Il mio intento iniziale era quello di vivere il mistero di Dio, allargare lo spazio e il tempo nella mia vita per immergermi sempre di più nell'esperienza di Dio. Questo era il mio desiderio. Insegnare agli altri è venuto come bisogno di condividere l'esperienza di Dio e basta. Da qui nascono e si sviluppano le Comunità e le Fraternità dei laici...
D. Qualcuno però dice che molti giovani che entrano nelle Comunità, o nei gruppi religiosi, sono solo dei frustrati che cercano un rifugio nella religione.
R. Il termine frustrato è molto impegnativo... In questa parola io vedo una parte molto delicata, sia per chi è frustrato e cerca Dio, sia per chi accoglie la persona frustrata. Se la persona frustrata non fa esperienza di incontro con un grande Tu, Dio, attraverso la comunione di fratelli e sorelle, facilmente essa si chiude nella propria frustrazione e cerca Dio come antidoto al suo infantilismo e alla sua immaturità. Dal canto loro, quanti accolgono un giovane frustrato, hanno l'obbligo di portarlo a Dio, al grande interlocutore, dove la persona ha la possibilità di sbocciare nella vita piena, nella vita eterna. Gesù ha amato ed ama in un modo infinito, ma non coccola nessuno: Egli porta al Padre, alla pienezza e non permette che rimanga niente di malato in un uomo che vuole arrivare a questa pienezza. Qui sta la responsabilità di tutti noi che accogliamo i ragazzi che sentono la vocazione.
D. Per la tua comunità hai scelto una vita radicale, la vita contemplativa.
R. Le definizioni "radicale e contemplativa", pur essendo chiare , possono anche essere ambigue. Io direi che abbiamo scelto un cammino graduale verso la pienezza. Cerchiamo di toccare il fondo e il culmine della pienezza, di toccare il dolore, la morte e trovarvi la vita (perché la vita eterna inizia nel dolore, nella morte), per poi far risorgere questa vita e portarla a un culmine. La Chiesa stessa, dopo il concilio, ha definito l'Eucaristia sorgente e culmine... Da noi non c'é niente di rigoroso, tagliente, ma semplicemente uno sviluppo che rispetta le tappe di ognuno, perché possa venire bruciata ogni tappa del peccato nelle anime, per poi portare le persone a sbocciare nella vita divina.
D. I concetti che tu esprimi: "vita offerta", "amore sacrificato", talvolta intimoriscono... e sono di intralcio a una risposta libera alla chiamata delle "anime offerte".
R. E' vero però anche la parola di Dio talvolta si propone in modo poco comprensibile... Bisogna semplicemente attendere la risposta di Dio nel proprio cuore, essere disponibili a ricevere questa risposta e camminare secondo le indicazioni del Signore. La vita offerta non è altro che amore, amore puro che, contrariamente all'amore egoistico, si dona, si offre. L'amore puro è estatico, per questo si esprime al massimo nel dolore, nelle ingiustizie, sulle croci, nella morte, così come Gesù ci mostra nelle Beatitudini.
Donare la vita completamente a Dio, con amore, vuol dire entrare nella comunione della vita. L'amore estatico, di Dio che si dona in modo perfetto e della creatura che si dona senza porre ostacoli, è l'amore donato, è la vita divina, è la vita eterna. Non può essere diversamente.
D. Puoi dirci qualcosa circa la specificità del tuo metodo formativo?
R. Ritorniamo all'inizio del discorso: la caratteristica principale è la semplicità. Vivere il Vangelo con semplicità, familiarizzare con la Vergine Maria, con i Santi, con gli Angeli, con tutta la chiesa, con tutte le creature. Familiarizzare con l'Amore di Dio che è perfetto, anche in un peccatore: occorre trovarlo, vederlo, adorarlo, amarlo...Perché quell'Amore non è amato. Questo atteggiamento delle anime apre la possibilità che Dio agisca dentro di noi, portandoci al di là dei confini del nostro modo di comprendere e volere. Per questo Dio ci guida verso le prove.
D. Come guardi il futuro della Chiesa e dell'umanità, in modo particolare, in questa celebrazione del Giubileo? Cosa ne pensi delle varie previsioni di catastrofi?
R. Il futuro lo vedo bellissimo! Noi siamo chiamati a contemplare Dio, la sua grandezza, la vita eterna: una dimensione che possiamo vedere già da qui, sulla terra. Dio non è una persona che non sa come risolvere i problemi della fabbrica, dell'ufficio, della scuola...Dio è il Padre buono che tiene la sua mano su tutte le creature dell'umanità. Anche se ci da delle prove, sappiamo che esse servono per una purificazione, per questa grande opera che Dio vuole compiere. Tutte le profezie parlano del trionfo di Dio alla fine dei tempi, del trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Noi dobbiamo semplicemente aprirci a contemplare Dio, così potremo guardare al nostro futuro con fiducia, con speranza, con tanta gioia ed amore.
D. Qui siamo al Colle Don Bosco. Vedi un collegamento tra il nostro tempo e il sogno in cui Don Bosco vide due colonne nella Chiesa, L'Eucaristia e Maria?
R. Certamente! Maria, nel momento del concepimento di Gesù, diviene Sposa del Signore in un modo eccellente. Ai piedi della croce, Maria è sposa eccellente nella profondità della condivisione dell'amore di Dio che soffre per l'umanità. In questo Amore eucaristico pasquale, sulla Croce, Maria è la partecipante per eccellenza. Tutti i documenti che il Papa ha pubblicato nel corso del pontificato, sono una preparazione, attraverso la Vergine Maria, a questo triennio preparatorio al Giubileo. Il cuore del Giubileo sono: il Congresso Eucaristico, l'ecumenismo e la celebrazione della SS. Trinità.
D. In conclusione?
R. ...Preghiamo, preghiamo, preghiamo!..."Dio Padre, Tu hai creato ciascuno di noi e ci conosci perfettamente; fa' che ti cerchiamo come Dio vero, attiraci con il tuo Amore. O Dio, Spirito Santo, illumina la nostra mente, il nostro cuore, scendi su di noi come sei sceso sulla Vergine Maria. Ella, per mezzo tuo, ha concepito il Figlio, fa' che le nostre anime concepiscano Gesù Cristo, Lo seguano e si offrano per mezzo di Gesù, in Te, al Padre, in tutte le prove.
Fà che le nostre anime raggiungano il cenacolo con Maria Santissima e rimangano aperte a tutti i doni dello Spirito Santo. O Spirito Santo, uniscici a tutte le creature, a Maria Santissima, agli Angeli, ai Santi, alle anime che soffrono nel Purgatorio, alle creature che soffrono sulla terra, affinché tutti possiamo essere nell'Amore di Dio. O Spirito Santo, scendi su tutti i lettori di questo giornale, affinché possano sentire la manifestazione di Dio Padre, di Dio Figlio, nello Spirito Santo. Amen.".

 

Inginocchiatevi e confessatevi!

Una sera - tra il 27 e il 30 ottobre 1886 - Charles de Foucauld, elegante ufficiale di ritorno dall'Africa, si presentò a Padre Huvelin, a Parigi:
"Padre non ho fede; vengo a chiedervi d'istruirmi". Padre Huvelin lo guardò: -Inginocchiatevi, confessatevi a Dio; credete-.
"Ma io non sono venuto per questo".
- Confessatevi.
Si inginocchiò e confessò tutta la sua vita. [Così faceva anche il S.Curato d'Ars con quelli che si presentavano a Lui per discutere sulle loro crisi di coscienza].
Quando l'abate vide rialzarsi il penitente assolto, riprese: -Siete digiuno? "Sì".
-Andate e comunicatevi.
Così Charles di Foucould fece la sua "seconda prima Comunione".
Dio l'aveva ghermito e l'aveva fatto sua preda. Da questo punto la vita dell'ex ufficiale sarà interamente bruciata per il Signore. Scoprirà poi che la sua vocazione è il deserto.
Costruirà un eremitaggio al centro dell'Algeria, e lì passerà la vita in penitenza e in preghiera per la conversione del mondo mussulmano. Morirà assassinato in una insurrezione a Tamanrasset.
Per ventisette anni non dormì mai una sola notte nel letto. Su una stuoia per terra, su una cassa, sul pavimento della Chiesa.
Un mattino un ufficiale dei Cacciatori d'Africa, suo amico, levatosi prestissimo per venire all'eremitaggio lo trovò coricato al riparo di un muro non finito.
"Come mai?" - gli domandò - non dormite più in cappella?". "No". "Ma mi diceste che stavate tanto bene là?". "E' ben per questo che ho cambiato".
Poco tempo dopo sceglieva per dormire la sacrestia. Così stretta che non poteva distendersi. A chi gli faceva notare il disagio, rispondeva: "Gesù, sulla Croce, non era steso".
"Perdonatemi - gli disse un giorno un Padre che doveva assentarsi - se vi lascio solo". E Padre de Foucauld: "Oh! io non sono mai solo".
Alcune sue parole ne stagliano la grandezza spirituale veramente ciclopica ed hanno la misura della sua incandesccenza interiore. "A ogni minuto vivere come se dovessi morire martire stasera".

 

Il Papa: "Il confessore
non è uno psicoterapeuta"

La Confessione-sacramento è in crisi, eppure tutti parlano di confessione e la gente ha un desiderio incontenibile di confessarsi. Il Papa ha parlato con slancio in diverse circostanze della Confessione, e Lui stesso è sceso in S.Pietro a confessare in passato.
Ora è tornato sull'argomento il 21 marzo parlando al corso promosso dalla Penitenzieria Apostolica per dire che il confessionale non è e non può essere un'alternativa allo studio dello psicoanalista o dello psicoterapeuta...Questo Sacramento è stato chiamato dai Padri la seconda tavola di salvezza dopo il naufragio (in riferimento alle cadute avvenute dopo il battesimo)...
Difatti la Confessione cancella i peccati personali commessi dopo il Battesimo, inanzitutto quelli mortali, quindi quelli veniali...E' legittimo che i fedeli nella Confessione cerchino di instaurare quel processo interiore che porta a quella superiore pace che consiste nella conformità alla volontà di Dio. Ma è attesa ingiustificata quella di chi cerca nel confessore un guaritore o un medico nel senso tecnico della parola; semmai lo stato del penitente sembra esigere cure mediche, il confessore non affronti lui l'argomento, ma rimandi il penitente a competenti e onesti professionisti".
Egli ha poi confidato che dall'incontro con la figura di S.Giovanni Maria Vianney ad Ars nel 1937 "trasse la convinzione che il sacerdote realizza una parte essenziale della sua missione attraverso il confessionale, attraverso quel 'farsi prigioniero' del confessionale".

Il razionalismo occidentale è un valore cristiano? - "Il limite maggiore della cultura occidentale mi pare il razionalismo, il voler ridurre qualsiasi evento storico ed umano a criteri che si possano toccare con mano. Il Dio dell'occidente non è più misterioso: è stato sottoposto a 'terapie teologiche'. In Occidente si è preteso di far pensare Dio secondo schemi e parametri umani, sicché il timor di Dio pare ormai completamente superato. "L'hanno fatto così piccolo come se dovessero portarselo in tasca", mi faceva notare un mio confratello. Invece Dio è l'Essere Supremo, il vero Signore dell'universo. Tale forma mentis occidentale, dalla quale l'Africa nel suo complesso è ancora ben lungi, ha creato e crea tra l'altro inevitabilmente tensioni nei rapporti con le nostre culture e popolazioni. (Mons. E. Milingo)

I teologi razionalisti - Quella dei teologi è stata una delle mie prime sorprese quando mi sono avvicinato un po'di più alla conoscenza delle tematiche del credere. Io ero convinto che tutti i teologi fossero timorati uomini di Dio deputati a dare delle spiegazioni, a dare dei chiarimenti, a far 'crescere' nel campo della fede. Quale sorpresa nel vedere invece, almeno in taluni di questi, le cui opinioni venivano amplificate dai 'mass media', tutto il contrario. Una contestazione...non la critica serena e costruttiva, ma una contestazione a tal punto livorosa, così priva di quello che in gergo viene chiamato 'amore', da farmi mettere in dubbio persino la religione alla quale dicono di appartenere. Tutto frutto del razionalismo imperante per cui tutto, anche quello che è 'irrazionale', quello che è extra-naturale, deve rispondere ai criteri comuni della nostra 'razionalità' ed alle 'leggi' della 'Fisica' che noi conosciamo e che disciplinano il comportamento della materia. (da "Alla ricerca del Paradiso perduto ", Ed. Segno, Udine)

Le cinque pietruzze di Davide

All'osservazione che "un po' dappertutto si lamenta un eccesso di organizzazione e di apparato, rispetto all'immediatezza e alla freschezza che dovrebbe caratterizzare le Comunità Cristiane, il Card.Biffi di Bologna ha risposto: "Abbiamo letto della lotta tra il gigante Golia e Davide. All'inizio Saul fa indossare a Davide la sua armatura, ma con l'armatura di Saul Davide non riesce a muoversi. Perciò se ne libera e va a cercare cinque pietruzze di torrente.
Ecco, io credo che la cristianità attuale sia un po' nella situazione del piccolo Davide con una grande armatura addosso: assemblee, comitati, consigli, congressi, una proliferazione incredibile, quasi fosse una metastasi. Si fanno commissioni, collegamenti con altre commissioni a livello regionale, e poi c'è il livello nazionale e quello internazionale: un'armatura sempre più grande fatta indossare a un Davide sempre più piccolo. La cristianità decresce e l'organizzazione diventa sempre più pesante.
Ho calcolato che in un anno ho impiegato 58 giorni per la partecipazione agli organismi ecclesiastici. Due mesi, non per l'attività pastorale e per l'annuncio di Gesù Cristo, ma per discutere come si deve fare la pastorale. E' eccessivo. Dobbiamo anche noi liberarci dall'armatura e cercare le cinque pietruzze di torrente, cioè il senso forte di Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, un senso forte dell'identità, cercare insomma le verità forti del cristianesimo e farle diventare principio della nostra vita e della nostra pastorale". ("Avvenire" 12 aprile 1998)

Noi conosciamo bene quelle cinque pietruzze che ci ha indicato la Regina della Pace per abbattere il nemico: preghiera, digiuno, Eucaristia, Parola di Dio, confessione. Queste bastano.
Al Cuore di Gesù (19 giugno)
O Gesù, ora che già mi sono introdotto nel tuo dolcissimo Cuore - ed è un gran bene lo starmene qui - non voglio facilmente lasciarmi distaccare da te. O quanto è buono e dolce abitare nel tuo Cuore! Il Cuore tuo, o Gesù buono, è il ricco tesoro, è la perla preziosa che ho scoperto nel segreto del tuo Cuore trafitto, come nel campo scavato. Chi getterà via questa perla? Ma piuttosto io butterò via tutte le perle del mondo... (San Bonaventura)

 

Alla festa dei giovani
il Papa parla della croce

Il 22 aprile a Roma in Piazza S.Giovanni, luogo privilegiato per i comizi di sinistra, spira un' altra aria. C'è tanta allegria e può sembrare strano di fronte a un tema come "Prendi la croce". Di questa il Papa parla nell'incontro con i 50 mila giovani romani, in preparazione della XIII Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Roma per il grande Giubileo del 2000. Giovanni Paolo II parla schiettamente e dice la verità che libera dalle illusioni e preserva dalle delusioni. La croce non è estranea alla vita di ogni uomo. Essa anzi è la prima lettera dell'alfabeto di Dio. E' iscritta nella vita dell'uomo e volerla escludere dalla propria esistenza è come voler ignorare la realtà della condizione umana
L'esperienza della croce è qualcosa che tutti incontrano: Siamo fatti per la vita, eppure non possiamo eliminare dalla storia personale la sofferenza e la prova. Una realtà che anche i giovani quotidianamente sperimentano quando in famiglia non esiste armonia, quando si fanno dure le difficoltà nello studio, quando i sentimenti non sono ricambiati, quando l'inserimento nel mondo del lavoro diventa quasi impossibile, quando per ragioni economiche si è costretti a mortificare il proprio progetto di formare una famiglia, quando si deve lottare con la malattia, la solitudine e quando si rischia di essere vittime di un pericoloso vuoto di valori. Di fronte a tutto questo occorre stare attenti, dice il Papa, a quella diffusa cultura dell'effimero che assegna valore a ciò che appare bello e a ciò che piace e che vorrebbe farvi credere che la croce va rimossa.
Di fronte ai miti illusori del mondo: successo, carriera rapida e affermazione di sé ad ogni costo, sessualità vissuta senza responsabilità, un'esistenza priva di progetti e di rispetto per gli altri il Papa ammonisce: Aprite bene gli occhi, cari giovani: questa non è la strada che conduce alla gioia e alla vita, ma il sentiero che sprofonda nel peccato e nella morte. Gesù -ha proseguito Giovanni Paolo II- non ci illude. Con la verità delle sue parole che suonano dure ma riempiono il cuore di pace ci svela il segreto della vita autentica.
Egli è il Dio con-noi venuto a condividere tutta la nostra esistenza. Non ci lascia soli sulla croce...Se essa viene accolta, genera salvezza e procura serenità come provano tante testimonianze di giovani credenti".
Qualche giorno più tardi, la Domenica delle Palme, in Piazza S.Pietro, c'è stata un'altra tappa, ormai caratteristica, di preparazione alla Giornata Mondiale. I giovani francesi guidati dal cardinale parigino Lustiger hanno consegnato la grande croce di legno, che costituisce il simbolo della G.M., ai giovani romani guidati dal card. vicario di Roma Ruini.
L'ultima Giornata Mondiale si è tenuta a Parigi, la prossima a Roma: i giovani si passano il "testimone", come ideale staffetta tra i i diversi paesi, che ora girerà per due anni tutte le diocesi italiane. Il significato della cerimonia l'ha riassunto lo stesso Giovanni Paolo II durante l'omelia: La vostra scelta, giovani cristiani, è chiara: scoprire nella croce di Cristo il senso della vostra esistenza e la fonte del vostro entusiasmo missionario. Mirco

Il Papa e la venuta di Cristo - Nell'udienza generale del 22 aprile il S.Padre ha parlato della venuta di Cristo, che è insieme presente e futura. Presente, secondo le sue parole: D'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra di Dio e venire sulle nubi del cielo (Mt26,64), come un processo storico ormai iniziato ed in cammino verso la sua pienezza; futura: Vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Ed egli manderà gli angeli a riunire i suoi eletti (Mc 13,26)..."Queste parole indicano che la seconda venuta del Figlio dell'uomo si compirà non nella debolezza della carne, ma nella potenza divina...
La storia cammina verso il suo traguardo, ma Cristo non ha indicato alcuna scadenza cronologica. Illusori e fuorvianti sono dunque i tentativi di previsione della fine del mondo... Egli ci ha assicurato che la fine non avverrà prima che questo Vangelo del regno sia annunziato in tutto il mondo perchè ne sia resa testimonianza a tutte le genti (cf Mt 24,14)...L'opera evangelizzatrice del mondo comporta la trasformazione delle persone umane sotto l'influsso della grazia...".


Messaggio del 25 aprile 1998:

Cari figli, oggi vi invito ad aprirvi a Dio nella preghiera, come un fiore si apre ai raggi del sole del mattino.
Figlioli, non abbiate paura! Io sono con voi e intercedo presso Dio per ognuno di voi perché il vostro cuore accetti il dono della conversione. Solo così, figlioli, capirete l'importanza della Grazia in questi tempi e Dio vi diventerà più vicino. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Aprirsi nella preghiera
per arrivare alla conversione

La Madonna non si stanca di invitarci alla preghiera perché tutto parte da essa e senza di essa nulla si muove. Ella prende un'immagine dalla primavera per farci capire che cosa succede quando ci apriamo a Dio nella preghiera: apritevi a Dio come un fiore si apre ai raggi del sole del mattino. Succede che la vita si ridesta, che comprendiamo quello che Lui vuole da noi, che entriamo in un nuovo rapporto di amore con Lui e con i fratelli. Una preghiera che non ci porta alla conversione non è vera preghiera, non è incontro con Dio davanti al quale il male non può reggere.
Ma perché Maria subito dopo ci esorta a non temere? Perché siamo presi da tante paure per l'avvenire, dalle preoccupazioni, per la salute, per la riuscita, per i propri cari. E questo ci impedisce una vera apertura a Dio e rende la preghiera affannosa e senza frutto. Ecco: la preghiera di cui parla Maria porta alla conversione, cioè dalla paura alla fiducia in Dio. Paura è avere gli occhi rivolti a se stessi e essere sempre inquieti o illusi. Conversione è avere il cuore che si apre e si rivolge a Dio, si fida di un Padre onnipotente e quindi si sente in braccia sicure.
Allora il peccato diventa un obbrobrio, una cosa impensabile, ci fa paura, tanto è bella la vita con Dio, tanto è grande l'amore che abbiamo offeso o ignorato. Piangeremo di pentimento, ma anche di gioia, guardando alle braccia aperte di Gesù, il quale non aspetta altro che la nostra conversione.
Convertirci è uscire dai nostri schemi di giustizia da farisei, dalle nostre idee, dalle nostre ricchezze materiali e spirituali. Occorre un abbandono fiducioso in Lui, che la Madonna tante volte ci ha chiesto. Sì, temiamo molto a mettere la nostra esistenza nelle mani di Dio. Forse abbiamo ancora tanta fiducia in noi da non rinunciare al controllo (vero o presunto) della nostra vita; l'abbandono totale in Lui ci fa paura.
Questa conversione che capovolge la nostra vita, è il punto di arrivo dei messaggi che la Madonna finora ha dato, e la preghiera è il mezzo per arrivarci. Ma la preghiera che ci apre al Signore è quella in cui prendiamo tempo, in cui rimaniamo a battere alla sua porta o stiamo davanti a Lui per lasciarci da Lui guardare e penetrare. Una preghiera veloce, superficiale o di routine non può aprirci; come non può aprirsi un fiore se non ha le condizioni di stabilità nella terra, se non ha aria, né acqua.
Inutile dire che questa conversione è dono di Dio, il dono che ha creato i santi; e Maria ci assicura di aiutarci ad accoglierlo. Io sono con voi e intercedo per ognuno di voi. Il fatto che Ella ci conosca personalmente, come una madre conosce i suoi figli e che interceda per ognuno di noi, deve darci gioia speranza e liberarci dalla paura di non potercela fare. Così Lei si adopera perché arriviamo alla grande grazia della conversione. Allora capirete quella grazia che é la mia presenza tra voi. Vi pare poco che per il motivo della vostra conversione io sia qui da quasi 17 anni? In questo tempo io sono qui per avvicinarvi a Dio perché abbiate a vivere in Lui e Lui in voi. Ma siccome Lui è infinito, anche il nostro fiore continuerà ad aprirsi senza mai arrivare a contenere tutto il sole e la vita di Dio. Per questo non deve mai cessare la preghiera che ci apre a Lui e non potremo mai dire basta nel nostro impegno.
don Angelo


Ci segnalano due libri che esprimono il meglio dei due grandi maestri di Monteveglio: Giuseppe Dossetti: La parola e il silenzio: discorsi e scritti 1986-1995 (ed. Il Mulino, Bo); Umberto Neri: Ho creduto perciò ho parlato (L'intelligenza della fede) (EDB, Bo)

La Madonna pellegrina, nelle sue trecento statue o icone più famose, partita dalla Francia tre anni fa, ha toccato 83 paesi di tutti i continenti e continua a fare il giro del mondo per preparare il giubileo del 2000 e portare a tutti gli uomini la nuova evangelizzazione. Abbiamo testimonianze eloquenti da parte di pastori delle Chiese visitate: cardinali, vescovi, responsabili di movimenti, sui meravigliosi e incredibili frutti di questa missione di Maria presso i suoi figli, anche nelle terre più lontane. Le ultime dall'Ecuador, Vietnam, Pakistan, Danimarca, Cile, Africa del sud (7 stati), Brasile, Isole Maurizio, Turchia, Svezia, Ungheria, Burundi, Germania, Congo.
Se nel vostro paese la Madonna pellegrina non è ancora arrivata, ospitate voi vostra Madre. Prendete contatto con la Confrérie Notre-Dame de France - 48 avenue de Paris - F-91410 Dourdan (France), tel. 0033-164596556, fax 0033-164596522: vi sarà procurato tutto il materiale necessario.

 

Incontro internazionale per i giovani (31 luglio-6 agosto) sul tema: Vieni, Spirito Creatore.
Ogni giornata: ore 9-10 preghiera mattutina; 10-11 lezioni; 11-11,30 prove di canto; 11,30-12 lezioni; 12 preghiera di mezzogiorno; 16-17 testimonianze di veggenti e altri; 18-20 Programma serale di Medj. con Rosario e S.Messa; 22,30-23,30 Adorazione (l'Adorazione Eucaristica sarà continuata per tutto il tempo).

TEMI DELLE GIORNATE
-Venerdì 31 Luglio, ore 22 presentazione del gruppo e adorazione.
Sabato 1 Agosto: "Spirito Santo tu sei Dio" (Hans Buob); ore 16 Hans Buob-Ivan Dragicevic.
Domenica 2: "Lo Spirito Santo e Maria" (Andrea Gasparino e Mirjana, ore 9 sul Podbrdo, ore 16 A.Gasparino).
Lunedì 3: "Spirito Santo, apri i nostri cuori" (Don Cosimo Cavalluzzo, ore 16 Jakov e Don Cosimo); ore 20 processione Eucaristica.
Martedì 4: "Spirito divino e spirito del mondo" (Suor Elvira; ore 16 Vicka e ragazzi della Comunità Cenacolo) ore 22-24 spettacolo della Comunità Cenacolo.
Mercoledì 5: "Medj., opera dello Spirito Santo" (Fra Jozo Zovko; ore 16 testimonianze, canti alla Vergine; Consacrazione a Maria).
Giovedì 6: sul Krizevak "Siate miei testimoni nel mondo"; ore 3 Rosario, ore 5 S. Messa.

AVVISI: portare con sé cuffia e radiolina FM, Bibbia, ombrello per il sole, candela. Chi suona strumenti classici informi il responsabile Agostino, fax 00387-88-651888 con i propri connotati e strumenti suonati: gli sarà consentito il soggiorno presso la Domus Pacis.

 

P.Jozo sarà in Italia per incontri di preghiera: a Firenze mercoledì 13 maggio (Basilica di S.Lorenzo); S.Giovanni Valdarno il 14 maggio (Santuario delle Grazie); a Brà (Torino) sabato 6 giugno (Santuario Madonna dei Fiori): qui per l'intera giornata.

Da Montreal - L'attività del gruppo di Eco in Canada (che ristampa 5000 copie in inglese e 6000 in francese) si è molto intensificata dopo la morte di Noël, il loro santo animatore. "E' sopraggiunta anche la croce di gravi difficoltà finanziarie ma abbiamo potuto assicurare la continuità delle edizioni con inattesi aiuti targati Maria. Bravissimo il gruppo di 30 giovani che si stanno preparando al Festival dei Giovani e si sono suddivisi per la preghiera in 3 zone della città". (Michele Cacchione)

Ringraziamo Maria che ha permesso alla sua piccola Eco di farsi sentire regolarmente anche in questo numero. Per il mese a Lei dedicato e per le feste che lo costellano e che lo seguono chiediamo a Maria per i collaboratori e i lettori una speciale benedizione nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Buona Pentecoste!

Villanova M., 28 aprile 1998


* Viaggio a Medjugorje - Pullman giornaliero da Trieste (vicino a staz. FFSS) ore 18, con arrivo a Medj. alle 08 del mattino successivo; riparte alle 18 da Medj. con arrivo a TS alle 08 (tel 040-425001; £ 108mila, con prenotazione, a/r). Per mare traghetto da Ancona, lunedì, mercoledì, venerdì ore 21, sabato ore 22: tel. 071-55218, fax 202618 (ag. Mauro), opp. tel. 071-204915, fax 202296 (ag. Morandi).

EDIZIONI ESTERE
Inglese: Echo of Mary, cas.post.27, I-31030 Bessica Treviso. Francese: Echo de Marie, B.P. 4602, F-45046 Orléans, Cedex 1. Tedesco: Echo Mariens, Cas. Post. 149, I-46100 Mantova. Spagnolo: Eco de Medj., cas. post 149, I-46100 Mantova; Catalano: Amics de Medj., c.Carme 11 baixos E-08700 Igualada-Catalogna; Portoghese: Gilberto Correia, rua de Brito 24, P-4915 Vila Praia de Ancora, tel. 911181; Brasiliano: Servos da Rainha, Caixa p. 02576, 70279-970 Brasilia DF; Olandese Int. Medj. Comité afd. Nederland-Belgie, Misericordeplein 12C, 6211 XK Maastricht (Olanda); Polacco: Echo Maryi, 30-960 Krakòw skr.pocz. 188 (Polonia), fax (48) 124130350; Russo: Dom Marii, Ul Remisova 5, a/28, 113186 Moscow (Russia); Svedese: Carlo Frizzo, c/o Josephina Hemmet, 16849 Drachmannsg 2, Bromma (Svezia) Ungherese: Fraternitas, 1399 Budapest, P.F. 701/85, Hongrie, fax 36-11329001; Rumeno: Ecou din Medjugorje, cas. p. 41-132 Bucuresti (Romania). Albanese: Sander Prendushi, L. Heroj, Rr Skenderbeg, nr 98, Shköder (Albania). Greco: Sr. Despina de la St. Croix, 69 rue Epirou, Agia Paraskevi, 15341 Athenes.
Distributori ediz. italiana all'estero: Svizzera: Nora Künzli, via Caressaa, CH-6862 Rancate 091/6463469 (Versamenti: Banca Raiffeisen, Eco di Medj.,CH-6862 Rancate, cc.69-1079-0). Canada: Giuseppe Bozzo, 8324 Nicolas Leblanc, Montreal Que H1E 3W5, 648-3420. Australia: (tutte le lingue) Medjugorje Sentinel, P.O.Box 746, Pennant Hills, NSW 2120, fax 02-980-7806.
Eco è gratuito: grazie a chi ci aiuta. Indirizzare offerte a Eco di Maria, cas. post. 149, 46100 Mantova, o con assegni, o con vaglia postali o con ccp n. 10799468.

Siccome cresce la richiesta di spedizione postale individuale per l'Italia, preghiamo i distributori, se è il caso, di ridurre il numero di copie che ricevono per la distribuzione a mano.
L'Eco di Maria nelle lingue principali si trova a Medjugorje nel nuovissimo negozio Shalom a destra davanti alla Chiesa ed ora anche presso Ain Karim, ultimo negozio della Galleria sotto l'Hotel Internazionale, nella strada antistante la Chiesa

Resp.Ing.A. Lanzani-Tip. DIPRO (Roncade TV).

 


 

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