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Eco di Maria Regina della Pace 127 (Maggio-Giugno 1996)

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Maggio e giugno: l'Eucaristia nel Cuore di Maria
Messaggio del 25 marzo 1996:
Cari figli! Vi invito a decidervi di nuovo
ad amare Dio al di sopra di tutto. In questo
tempo in cui, a causa dello spirito
consumistico, si dimentica cosa significa
amare e apprezzare i veri valori, Io vi invito
di nuovo, figlioli, a mettere Dio al primo
posto nella vostra vita.
Che satana non vi attiri con le cose
materiali; ma decidetevi, figlioli, per Dio
che è libertà e amore. Scegliete la vita e non
la morte dell’anima. Figlioli, in questo tem-
po in cui meditate la Passione e la morte di
Gesù, vi invito a decidervi per la vita, che è
rifiorita con la Risurrezione. Che la vostra
vita oggi si rinnovi attraverso la conversio-
ne che vi condurrà alla vita eterna. Grazie
per aver risposto alla mia chiamata.
Decidetevi per Dio
e troverete tutto
Meditando la passione e la morte del Si-
gnore, si avverte un forte richiamo al penti-
mento dei nostri peccati e alla conversione del
cuore a Dio, di cui Maria ci ha parlato nel
messaggio scorso. Ora la Madonna ci ripete
che dobbiamo deciderci di nuovo ad amare
Dio al di sopra di tutto
. Difatti nella passione
e morte di Gesù è la manifestazione più grande
dell’amore di Dio, che ci ha dato il suo Figlio
Unigenito perché in Lui avessimo la vita. I
misteri pasquali quindi ci richiamano al valore
essenziale della vita, che è riconoscimento
dell’amore infinito di Dio, perché noi stessi
diventiamo offerta a Dio e dono d’amore per
i fratelli.
Se la Madonna ci richiama a deciderci per
l’amore di Dio è perché è possibile abituarci
alla doppiezza, cioè a far soppravvivere certe
abitudini cristiane, che per la Pasqua si accen-
tuano, e soddisfare nello stesso tempo tutte le
nostre voglie terrene per stare al passo con il
mondo. Invece siamo chiamati a fondare la
vita non sulla logica dell’avere e del godere,
ma sulla pagina della Provvidenza di Dio, che
la Madonna ci ha invitato fin dall’inizio a
meditare: Non preoccupatevi del cibo e del
vestito... guardate gli uccelli del cielo e i gigli
del campo... Cercate prima il Regno di Dio e
la sua giustizia, e il resto vi sarà dato in
aggiunta
.
“E’ la mancanza del Lume -direbbe S.
Caterina- a farci vivere in un abisso di pazzia”,
tutti rivolti ad accumulare e a godere, come se
la vita dipendesse da noi; in perenne conflitto
con chi, secondo noi, insidia il nostro benesse-
re; dimentichi del dono che noi siamo e dei
fratelli che hanno bisogno di noi.
Questo è il peccato dei popoli benestanti,
che grida vendetta al cospetto di Dio, perché
distrugge l’equilibrio del creato e provoca la
giusta collera dei poveri e prepara la loro
ribellione: questa sarà la vera catastrofe del
futuro, facilmente prevedibile, senza fantasti-
care su castighi di Dio ventilati in certi segreti.
Ma tutto questo riguarda anche noi? Certa-
mente il livello generale dei cristiani, senza il
continuo nutrimento della Parola e del Pane, è
facilmente condizionato dalla mentalità cor-
rente, che è pagana. E chi accetta il compro-
messo, non fa la Pasqua; non si inganni: Non
si può servire a due padroni
(Mt 6,24). Dal
modello di Gesù abbiamo imparato ad amare
Dio e a dare la vita per i fratelli. Quando siamo
presi dallo spirito consumistico, facciamo
proprio l’opposto: tutto e tutti devono servire
a noi; non costruiamo più sull’amore e, come
il tamerisco del deserto, non ci accorgiamo
più del bene che viene
(Ger 17). Bando quindi
alle spese inutili; accontentiamoci del neces-
sario
(1Tim 6,8), e il sovrappiù diamolo ai
poveri
(Lc 11,41 volg.).
Da qui il richiamo ad apprezzare i veri
valori. Siamo creati per la libertà, e ci trovia-
mo schiavi di tutto. Non crediamo alla falsa
libertà predicata da vari pulpiti. Se non è Gesù
che ci fa liberi, saremo schiavi del peccato
,
cioè di ciò che ci inganna, ci arresta e ci rende
incapaci di vivere per il nostro fine; e allora
non siamo più nella casa del Padre come figli,
ma prigionieri delle cose, degli avvenimenti e
della morte (cf Giov 8,31-36).
Decidetevi per Dio che è libertà e amore.
Dio è amore che si dona in comunione alle Tre
Persone e anche a noi, rendendo capaci anche
noi della stessa comunione. E’ la rivoluzione
dell’amore, diffuso nei nostri cuori dallo Spi-
rito Santo che abita in noi,
quando Lo accettia-
mo, e che ci libera man mano da tutte le
schiavitù e condizionamenti del peccato e del
mondo. Allora possederemo i veri valori, che
sono il frutto dello Spirito Santo, cioè amore,
gioia, pace; pazienza, benevolenza, bontà; fe-
deltà, mitezza e dominio di sè
(Gal 5,22): valori
che sembrano scomparsi tra i figli degli uomi-
ni, come dice il salmo 13: Nessuno fa il bene,
neppure uno
. Ma la Madonna vuole che essi
rifioriscano, con la Risurrezione, nei suoi figli
e quindi nel mondo.
Decidetevi per Dio... decidetevi per la
vita, che è rifiorita nella Risurrezione. In Dio
trovate la vita e anche l’amore alla vita (che
senza di Lui siamo capaci di spegnere con
facilità). Fuori di Lui anche le realtà più belle
e seducenti sono già morte in partenza. Solo
Dio soppravvive; senza di Lui tutto è
irrimediabilmente finito, e l’uomo non ha più
speranza. Mentre Io sono la Risurrezione e la
vita
(cioè ci fa risorgere per la vita vera ed
eterna)... Chi vive e crede in Me non morirà in
eterno
(Giov 11). Così la Madonna, che ha
visto risorto il Cristo morto sulla croce, vuole
che anche noi viviamo la vita dei risorti.
Don Angelo
127
Maggio Giugno 1996 - Mesi di Maria e del SS. Sacramento - Eco di Maria, c. p. 149, I - 46100 Mantova
(Italia) A.12,n.5-6, Sped. abb. post. - Aut.trib.Mantova, 13: 8.11.86. Fax (39)376-245075, ccp 10799468
Messaggio del 25 aprile 1996:
“Cari figli! Oggi vi invito di nuovo a
mettere la preghiera al primo posto nelle
vostre famiglie. Figlioli, se Dio è al primo
posto, allora, in tutto ciò che fate, voi cer-
cherete la volontà di Dio. Così, la vostra
conversione quotidiana sarà più facile.
Figlioli, con umiltà cercate ciò che non è
in ordine nei vostri cuori e capirete quello
che dovrete fare. La conversione sarà per
voi un dovere quotidiano, che adempirete
con gioia. Figlioli, io sono con voi, vi bene-
dico tutti e vi invito a diventare miei testi-
moni attraverso la preghiera e la conversio-
ne personale. Grazie per aver risposto alla
mia chiamata!”
Cercare nella preghiera
la volontà di Dio
per una conversione quotidiana
Nel messaggio precedente Maria ci esorta-
va a mettere Dio al primo posto nella nostra
vita;
ora ci esorta a mettere la preghiera al
primo posto
nelle nostre famiglie: forse un
richiamo alla pratica del mese di maggio in
famiglia? Ma questo significa ancora mettere
Dio al centro di essa. La Madonna ritorna
sempre alla preghiera come base per la vita
familiare. Senza di essa si vogliono i frutti
senza la pianta (e dove non è possibile la
preghiera in famiglia, tocca a chi ha capito
pregare per tutti).
Ma quale preghiera? Anzitutto quella del
mattino e della sera, che ci pone davanti a Dio
per adorarlo, ascoltarlo, ringraziarlo, affidar-
gli tutte le azioni della giornata e chiedergli
perdono. Quale differenza dire le preghiere per
abitudine, per sentirci a posto, e metterci inve-
ce davanti a Dio con cuore aperto e sincero! In
questo caso si capisce subito ciò che Egli vuole
e si cerca di farlo:allora in tutto ciò che fate
voi cercherete la volontà di Dio.
Pregare e compiere la volontà di Dio è un
tutt'uno. Se si è assidui a questa preghiera di
confronto filiale e schietto con Dio, si arriverà
a una conversione quotidiana perché così è
facile riconoscere le proprie cadute e correg-
gersi. Quanto è utile l'esame di coscienza sul
come è andata la nostra giornata, i nostri
rapporti, il nostro lavoro. E' il miglior antidoto
ad ogni egoismo, alle divisioni e ai costrasti
che distruggono la pace tra i membri fino a
farne persone isolate che vanno ciascuna per la
propria strada: e questo sia nella famiglia, sia
nell'ambiente in cui viviamo.
Proprio così, figlioli, ci dice la Mamma
con un senso di premura, di tenerezza e di
fiducia: con umiltà cercate quello che non è
in ordine nei vostri cuori e capirete ciò che
è urgente fare.
La conversione continua esige
il pentimento continuo. Un grande punto di
arrivo sarebbe il chiedere perdono per primi di
qualche offesa, per una purificazione che per-
metta una crescita nell’amore: ogni mancanza
potrà diventare occasione di un passo avanti.
Allora la conversione sarà per noi un
impegno quotidiano da adempiere con gio-
ia,
perchè ne vedremo la necessità e vigilere-
mo su noi stessi. Se la nostra giornata non si
svolge nell’attenzione a convertirci, procedia-
mo solo sul piano dell’uomo vecchio, >pag. 8
ECO di MARIA
Regina della Pace
Eco 128 uscirà in luglio
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Né età né debolezza
fermano il Papa
Una sorprendente energia, che non può
venire dall’uomo, continua a sostenere il Papa
quando sembra debba cedere alla fatica e ai
malanni dell’età. La stessa forza che viene
dall’alto lo sorregge nelle tensioni quotidiane
che si abbattono su di lui all’interno e all’ester-
no della Chiesa. E’ proprio vero che i giovani
faticano e si stancano, gli adulti inciampano e
cadono; ma quanti sperano nel Signore
riacquistano forza, mettono ali come aquila
(Is
40,30). Così egli non rinuncia ai suoi intensi
programmi, anche se talvolta li deve spostare,
come a Siena, dove lo attendeva un appunta-
mento di prima importanza con il mondo del
lavoro
nel giorno di S.Giuseppe.
A Siena: "La solidarietà sociale
sopra ogni calcolo di profitto"
Nella città di S.Caterina il Papa ha indicato
una soluzione evangelica e pratica alle attuali
tensioni sociali, apprezzata anche da politici,
forze sindacali e lavoratori presenti. “Di fronte
al nuovo millennio viene offerta a tutti l’oppor-
tunità di interrogarsi sulle proprie responsabi-
lità per eliminare le ingiustizie (come la disoc-
cupazione, la sottoccupazione o lavoro nero, la
insicurezza sul lavoro) e stringere, anche nel
settore del lavoro, rapporti nuovi, caratterizzati
da fraternità, giustizia e solidarietà: Lasciatevi
riconciliare con Dio
, per rendere più umane le
condizioni dei singoli e dei popoli...
“La prima causa delle gravi ingiustizie,
anche su scala mondiale, è senza dubbio l’of-
fuscarsi della coscienza morale, frutto del-
l’esclusione di Dio dall’orizzonte del cuore
umano e della società. Se ci si ispira a una
visione puramente materialistica ed edonistica
della vita, è ben difficile che alla logica degli
interessi particolari subentri quella del bene
comune e si avverta l’esigenza di rispettare,
servire e promuovere tutto l’uomo in ogni
uomo, specialmente in quello più debole e
indifeso...
“Lavoro, impresa e solidarietà debbono
andare d’accordo, facendo dell’impresa non un
luogo di interessi conflittuali, ma una comunità
di lavoro, mirante al bene comune per tutti i
suoi membri; armonizzando anche le esigenze
produttive con la salvaguardia del territorio...
Occorre fare del principio di solidarietà il cri-
terio costante delle scelte di politica economi-
ca. E’ un’illusione che la più ampia libertà di
mercato si traduca automaticamente in ricchez-
za per tutti...” Lo stato “con le sue regole” deve
garantire le esigenze della libertà economica e
i diritti del lavoro, del lavoro per tutti. L’accor-
do tra gli enti pubblici, economici, sociali e
culturali deve assicurare la valorizzazione del-
le potenzialità locali e consentire di utilizzare
al meglio le risorse disponibili nel territorio.
“E’ dunque l’ora di una nuova politica di
solidarietà sociale, che non ha nulla a che
vedere con l’assistenzialismo di comodo, dan-
noso alla lunga per gli stessi assistiti, ma che si
basa su interventi miranti a stimolare il senso
di responsabilità e operosità delle categorie più
deboli, assicurando loro al tempo stesso la
possibilità concreta di esprimere le proprie
capacità...”
Il Papa si richiama poi a una testimone
super partes, S.Caterina, che già nel 1300 si
rivolgeva così ai governanti: Voi avete il de-
siderio di riformare la vostra città; ma io vi
dico che questo desiderio non si adempirà mai
se non vi sforzate di abbattere l’odio e il
rancore che regna tra voi a causa dell’amor
proprio, ossia se non vi sforzate di attendere al
bene universale di tutta la città e non solamen-
te al vostro bene privato. Colui che ha autorità
non è costituito in autorità per attendere al
bene proprio, ma al bene universale di tutta la
città
(Dal dialogo della Divina Provvidenza).
Politici, non dimenticate la famiglia! -
“E’ grave -ha detto ancora il Papa nella piazza
del Palio- che la maternità possa diventare
talora motivo di timore per le giovani madri,
che arrivano a contrastare o, in casi estremi, a
rinnegare la loro vocazione, per paura di perde-
re il posto di lavoro o di non poterlo trovare”.
E rivolge un pressante appello ai politici pre-
senti, ricordando che “la famiglia è la cellula
della società e come tale va sempre difesa e
sostenuta... Occorrono leggi eque a tutela dei
più deboli, ma più ancora gente aperta e anima-
ta da autentico spirito di carità”.
“Giovani, siate profeti della vita e della
gioia” - “Vi chiedo di diventare profeti della
vita: siatelo con le parole e con i gesti, ribellan-
dovi alla civiltà dell’egoismo, che spesso con-
sidera la persona umana uno strumento, anzi-
ché un fine, sacrificandone la dignità e i senti-
menti in nome del mero profitto; fatelo aiutan-
do concretamente chi ha bisogno di voi e che
forse senza il vostro aiuto sarebbe tentato di
rassegnarsi alla disperazione.
“Vi chiedo di essere profeti della gioia: il
mondo ci deve riconoscere perché sappiamo
comunicare ai nostri fratelli il segno di una
grande speranza già compiuta, quella di Gesù
per noi morto e risorto. Non dimenticate che il
futuro dell’umanità è riposto nelle mani di
quelli che sono capaci di trasmettere alle gene-
razioni di domani ragioni di vita e di speranza.
“Ancora vi dico, come l’Angelo a Giusep-
pe: Non abbiate paura di prendere con voi
Maria
(cf Mt 1,20) nel cammino della vita...
Non temete di entrare in confidenza con Lei, di
affidare alle sue mani materne ogni problema,
preoccupazione, attesa e progetto. Soprattutto
confidateLe il progetto che riguarda l’intera
vostra vita: la vocazione nel dono sincero di ciò
che voi siete”: questo come anticipo del mes-
saggio per la giornata mondiale della gioventù
della domenica delle Palme.
Come parla del digiuno, anche televisivo,
in sintonia con la Regina della Pace
Nella Quaresima il Papa ha dedicato i
suoi “Angelus” domenicali, tanto ispirati e
ascoltati, alla penitenza quaresimale. A nessu-
no è sfuggito che egli ha parlato del digiuno,
come ne parla Maria a Medj., prova della
sintonia facilmente rilevabile tra i richiami di
Maria e gli insegnamenti del Vicario di Cristo
.
Così ha detto, aprendo la serie delle rifles-
sioni: “La penitenza sembra un discorso di
altri tempi, ma siccome “penitenza” indica
pentimento per i peccati compiuti e proposito
di emendarsi, chi non ne ha bisogno?.. Le
pratiche penitenziali esterne
, che a qualcuno
sembravano allentate con la scomparsa del-
l’astinenza e del digiuno tradizionali, non sono
mai fine a se stesse, ma un aiuto per la peniten-
za interiore, che consiste nel liberare il cuore,
con l’aiuto della grazia, dalla presa del peccato,
per indirizzarlo all’amore di Dio...” (25 febbr.)
"La penitenza va esercitata innanzitutto
nella fedeltà ai doveri del proprio stato, nell’ac-
cettazione delle difficoltà provenienti dal pro-
prio lavoro e dalla convivenza umana, nella
paziente sopportazione delle prove della vita
terrena. Alcune penitenze volontarie, come
quelle che la Chiesa suggerisce, sostengono
proprio questi atteggiamenti. Con esse si è
invitati a partecipare alla croce di Cristo; e la
volontà umana, sotto l’influsso della grazia, si
irrobustisce, per essere pronta ad obbedire pie-
namente alla legge di Dio". (3 marzo)
Il digiuno comporta una sobrietà nell’as-
sunzione del cibo e va riscoperta specialmente
dove non solo il nutrimento abbonda, ma si va
talora incontro a malattie per super-alimenta-
zione... Come si può banchettare tranquilla-
mente quando innumerevoli esseri umani sof-
frono e muoiono di fame! Digiuno implica
anche questo: rinunciare a qualcosa per condi-
viderlo con chi è nel bisogno...” (17 marzo)
“Certo il digiuno penitenziale è cosa ben
diversa dalle diete terapeutiche, ma a suo modo
si può considerare una terapia dell’anima.
Praticato infatti come segno di conversione,
facilita l’impegno interiore a mettersi in ascol-
to di Dio... riaffermando a se stessi quanto
Gesù replicò a satana: Non di solo pane vivrà
l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca
di Dio
. Oggi, nella società del benessere, il
consumismo
, invece di placare i bisogni, ne
crea sempre di nuovi, generando spesso un
attivismo smodato. Tutto sembra necessario e
improrogabile e si rischia di non trovare più il
tempo nemmeno per stare un po’ con noi stessi.
Rientra in te stesso, ammonisce S.Agostino,
per ritrovare te stesso. E’ in gioco non solo la
nostra vita spirituale, bensì lo stesso equilibrio
personale, familiare e sociale”.
“Il digiuno penitenziale può aiutarci in
questo recupero dell’interiorità. La moderazio-
ne nel cibo si estende anche alle altre cose non
necessarie ed è di grande sostegno alla vita
dello spirito. Sobrietà, raccoglimento e pre-
ghiera vanno di pari passo. Un’applicazione di
tale principio si può fare per quanto riguarda
l’uso dei mezzi di comunicazione. Essi hanno
un’indiscutibile utilità, ma non debbono farla
da padroni
nella nostra vita. In quante fami-
glie il televisore sembra sostituire più che
agevolare il dialogo tra le persone!...” (10 mar.)
Nel 50^ di sacerdozio, il S.Padre ha invia-
to per il giovedì santo una lettera ai sacerdoti
“Consideriamo la nostra vocazione, fratelli” e
ciò che esige da noi; essa termina con una
preghiera di gratitudine per il dono del sacer-
dozio: Te Deum laudamus! E in una visita ai
seminaristi di Roma, riandando ai ricordi del
passato, ha detto confidenzialmente: “Anche
se uno è Vescovo o Papa, la cosa sempre più
importante è che ogni giorno celebra l’Eucari-
stia e che può confessare...” * *
Ortodossi: una crisi
che serve all’unità
Nel campo ortodosso le Chiese nazionali,
secondo la tradizione, diventano autonome su
richiesta fatta alla Chiesa Madre di Costantino-
poli, da parte della comunità locale e del gover-
no politico. Ora in Estonia la Chiesa ortodossa,
con l’occupazione russa del 1943, è stata inglo-
bata in quella di Mosca (che ha attualmente
giurisdizione su 70 dei 170 milioni di ortodossi
sparsi nel mondo), mentre il Vescovo Alessan-
dro, il clero e migliaia di fedeli si rifugiavano in
Svezia. Ma dopo che l’Estonia ha riacquistato
l’indipendenza nel 1991, il governo estone ha
fatto richiesta al patriarca di Costantinopoli,
Bartolomeo, di restaurare l’autonomia della
Chiesa estone.
Il Patriarca, conscio del suo ruolo di primus
inter pares e di garante dell’ortodossia, ha
accolto la richiesta nel febbraio ‘96. E’ una
positiva affermazione del suo primato spiritua-
le, a scapito dell’autorità “politica” che il Pa-
triarca di Mosca aveva acquistato su tutte le
Chiese del territorio ex comunista, che ora
rivendicano l’autonomia (p. es. Chiesa Ucraina).
Da qui l’opposizione di Alessio II di Mosca
e le accuse a Costantinopoli di invasione del suo
territorio “canonico” (la stessa denuncia che da
anni viene rivolta al proselitismo cattolico). Ne
è venuta una rottura tra le due Chiese, quasi a
livello di scisma. Bartolomeo, che sta acqui-
stando una grande autorità morale, non teme di
scrivere ad Alessio: «La grande stirpe dei russi
ha ricevuto dal trono ecumenico la luce di
Cristo e il battesimo di salvezza. La madre non
cessa mai di amare i suoi figli, anche quando i
figli la rinnegano. Anche se tu, amato fratello >
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Chi salva la Chiesa?
Nell’attuale panorama religioso appare sem-
pre più evidente l’influsso delle apparizioni
mariane nella vita della Chiesa e del mondo.
Non si tratta soltanto di un frutto quantitativo,
ben visibile nei milioni di credenti e anche di
lontani coinvolti dai messaggi, dai pellegrinag-
gi e dagli incontri di preghiera. Il fenomeno
delle conversioni ottenute dalla Vergine con le
sue visite alla terra, in un momento di arresto
del flusso conversivo, dovrebbe aprire gli occhi
anche ai ciechi sull’autenticità delle apparizio-
ni. Ma la presenza di Maria per riaffermare le
perenni verità della fede con una semplicità e
nitidezza comprensibili anche ai più poveri, in
questo clima di smarrimento modernista, è un
dono qualitativo che non ha pari nei due millen-
ni della storia della Chiesa.
Non è il Concilio che salva la Chiesa, ma la
Vergine che salva il Concilio e il postconcilio.
Non sono i movimenti ecclesiali, spesso così
infestati di errori, a salvare la Chiesa, ma è la
Vergine a salvare i movimenti ecclesiali. Non
sono i teologi o i biblisti a salvare la fede, ma
è la Vergine a salvare i teologi e i biblisti dai
loro smarrimenti mentali. Il modernismo nella
sua avanzata tende a scalzare in modo molto
subdolo la fede cattolica, dissolvendo l’obbe-
dienza al magistero ecclesiale; e la Vergine
interviene a consolidare l’unione dei credenti
con il Vicario di Cristo.
Una strategia, satanicamente scaltra, mira
in modo indolore ad annientare il culto
eucaristico
: non a caso i tabernacoli sono stati
emarginati; il Sacrificio Eucaristico viene pre-
sentato più come fatto conviviale che come
immolazione salvifica dell’eterno Sacerdote; la
Comunione viene banalizzata e tollerata in pec-
cato mortale, riducendo il senso della trascen-
denza divina; la Presenza Reale viene ignorata
e l’adorazione soppressa come devozione de-
viata. Con le sue apparizioni la Madonna inter-
viene ad arginare ogni tentativo di corrosione
della fede, del culto e della morale cristiana, e
basterebbe questo rilievo per misurare la gran-
dezza del dono celeste.
E che avviene nell’ambito della spirituali-
tà cristiana? A riattizzare la santità nel diffuso
clima di appiattimento, indotto anche dalla
mediocrità di pastori compromessi con lo spi-
rito del male, il Cielo interviene a moltiplicare
doni mistici sconvolgenti e a effondere sulla
Chiesa semi di altissima santità personale. Ci
troviamo spesso di fronte a colossi della statura
di P.Pio, abitualmente occultati da rigoroso
riserbo, ma di singolare fecondità per il Corpo
Mistico di Cristo. Tali doni sono immancabil-
mente garantiti dall’assistenza materna di Ma-
ria.
Il potere dato da Dio alla sua santa Madre
è senza dubbio enorme. Quando Dio interviene
mediante la sua Madre, interviene da gran Re,
e lascia, come segno del suo passaggio, una
munificenza davvero regale. Non possiamo
ancora misurare la portata conclusiva delle
apparizioni, dei numerosi carismi non ordinari,
e soprattutto dei doni mistici effusi dallo Spirito
Santo mediante Maria, in questa epoca di gran-
de smarrimento spirituale. Ma dobbiamo am-
mettere che, senza l’intervento celeste di Cristo
e della sua Madre con tali segni apocalittici, la
Chiesa sarebbe in preda a un disastro irrepara-
bile. Dio vede, e Dio provvede!
(Medjugorje, Spirito e Verità, n. 105)
Il significato di Medj. per la Chiesa
“CHIAMATA URGENTE
ad accogliere e vivere
la Parola di Dio
per affrontare i tempi”
Nell’albergo Alga di Tucepi, che aveva
ospitato gran parte dei 4 mila profughi croati
durante la guerra, si è tenuto dal 17 al 21 marzo
il 3^ Convegno di preghiera e informazioni
per i responsabili dei Centri della pace, dei
pellegrinaggi e dei gruppi. Con i sacerdoti che
lavorano a Medj. e i veggenti Mirjana, Vicka e
Jakov, hanno partecipato persone di 17 nazio-
ni, che hanno seguito i discorsi nelle cinque
lingue principali.
Dalle conferenze e dagli scambi di idee è
venuta una conclusione che servirà come gui-
da per il futuro. Eccola:
1. Dio aspetta il nostro contributo in vista
del 3^ millennio... E per rendere il futuro più
cristiano e sicuro, la Madonna chiama tutti noi
attraverso le parole del suo Figlio, ad una
conversione totale (messaggi del 06.90 e 07.91).
2. Leggete la Scrittura, vivetela e pregate
per capire i segni dei tempi (06.91 e 08.93). I
messaggi di Medj. sono per noi una chiamata
urgente a vivere il Vangelo di suo Figlio.
3. E’ desiderio della Madonna che in tutto
il mondo siano organizzati gruppi di preghie-
ra, che aprano i cuori dei membri all’opera
dello Spirito per riconoscere nella Bibbia la
Parola di Dio per il nostro tempo e per scoprire
nella preghiera le vie della sua attuazione.
4. I gruppi di preghiera dovrebbero essere
il cuore e l’anima delle comunità parrocchiali,
una sorgente di fiducia, di amore e di pace.
5. Il Centro Informazioni MIR è al servizio
dei pellegrini, dei Centri della pace e dei
gruppi con il suo archivio, libreria, ufficio
informazioni, Press Bulletin, Robofax, Internet,
BBS e Radio presto in funzione.
6. Si raccomanda collaborazione e scam-
bio di informazioni tra tutti i gruppi della
stessa nazione e con quello di Medj..
Il Seminario si è concluso con un pellegri-
naggio a Medj., dove i rappresentanti dei grup-
pi linguistici hanno tenuto una conferenza stam-
pa, dopo la quale sono stati presentati, sotto
l’unico titolo “Pregate col cuore”, i 7 volumetti
di P.Slavko Barbaric’, risultato del suo lungo
e fruttuoso lavoro con i pellegrini: essi sono
stati tradotti in 20 lingue e alcuni hanno rag-
giunto il milione di copie. Il gruppo si è poi
recato in preghiera sulla collina delle appari-
zioni e poi alla Comunità Cenacolo di Sr
Elvira. Qui sono state toccanti le testimonianze
di 3 giovani: il primo sul come vivono la loro
giornata in comunità; il secondo sulle esperien-
ze passate di morte e su quelle attuali di risur-
rezione; il terzo sui metodi e sulle strutture con
cui si reggono le comunità sparse ovunque.
Si richiedono per i pellegrini
strutture e aiuti spirituali
e un centro ecumenico
Diamo spazio alla relazione finale, con cui
Alberto Bonifacio ha voluto sottolineare i
punti di vista e i desiderata del gruppo italia-
no
(nel quale erano confluiti anche brasiliani,
spagnoli e boliviani): Abbiamo accompagnato
tanti pellegrini negli anni passati e abbiamo
portato tanti aiuti umanitari durante la guerra
(e continuiamo ancora... fino a Sarajevo, a
Tuzla e Gracanica al nord), perché amiamo la
Madonna, amiamo Medj. e abbiamo ricono-
sciuto l’importanza e l’urgenza del suo mes-
saggio. Siamo riconoscenti alla Madonna, ma
anche a questa parrocchia, ai suoi frati, ai
veggenti e alle famiglie per tutto quello che
abbiamo ricevuto.
Augurandosi poi che la pace porti a riem-
pire di pellegrini questo luogo benedetto per
offrire a tanti fratelli e sorelle l’opportunità
della conversione, aggiunge: Sentiamo tutti la
grande responsabilità che abbiamo; dobbia-
mo diventare tutti servi umili e puri di Maria e
dei suoi messaggi, cioè del Vangelo. Questa
responsabilità è per noi che guidiamo pellegri-
ni e gruppi di preghiera, come per la parroc-
chia e il Santuario che accolgono i pellegrini.
Auspichiamo allora che: 1. I testimoni di
questi avvenimenti, veggenti e frati, possano
continuare ad offrire ai pellegrini, specialmen-
te ai nuovi pellegrini, la loro importantissima
testimonianza, studiando i modi, i luoghi e i
tempi migliori, con un efficiente ufficio infor-
mazioni che possa fornire tutte le indicazioni
necessarie.
2. I pellegrini isolati e senza guida ben
preparata, possano essere aiutati dalle guide
locali e dalle pubblicazioni del Santuario. A
proposito delle guide, dobbiamo tutti vigilare
e bloccare quelle che possono orientare verso
pericolosi fanatismi o verso messaggi diversi
dalla verità.
3. La parrocchia si faccia carico della
presenza fissa di un sacerdote per ogni grup-
po linguistico
più importante, a disposizione
per le confessioni, i colloqui spirituali e le
liturgie.
4. Vengano migliorate le infrastrutture:
strade, parcheggi (specie per i pullman), mar-
ciapiedi, percorsi pedonali dalla Chiesa verso
il Podbrdo e dalla Chiesa verso il Krizevac, un
centro medico, servizi igienici, telefoni ecc..
5. Infine abbiamo un grande auspicio e un
grande sogno: che Medj. diventi un grande
centro ecumenico, come e anche più di Assisi,
sempre nello spirito di S.Francesco. Un gran-
de centro del perdono, della riconciliazione,
dell’amore, della pace, promuovendo incontri
ecumenici di varie confessioni cristiane e di
varie religioni. Che Medj. diventi anche gran-
de centro di carità verso tutti i poveri della
guerra in Bosnia: nelle 3 diocesi cattoliche, fra
gli ortodossi e fra i musulmani, utilizzando
parte delle risorse economiche portate dai
numerosi pellegrini.
La Regina della Pace, Madre di tutti, con
la sua presenza e il suo amore continui ad
illuminarci e a convertirci...
(d. Agostino)
Verso il 15^ anniversario
delle apparizioni
Il prossimo 25 giugno si celebrerà il 15^
anniversario delle apparizioni. Sono passati 15
anni da quando i veggenti ci hanno portato il
messaggio della Madonna: Io ho scelto questa
parrocchia...
e, attraverso Sua Madre, Dio ha
iniziato a parlare all’umanità, chiamandola alla
pace e alla riconciliazione. Viviamo oggi que-
sto essere stati scelti già da 15 anni, guardando
a quanti uomini e donne sono venuti qui e sono
stati toccati profondamente.
Questa tappa significativa invita tutti a
rinnovarsi e a divenire coscienti del messaggio
di Maria. E’ un’occasione per rafforzare, con
un profondo rinnovamento spirituale della par-
rocchia, tutto il bene e per eliminare ciò che
non corrisponde alla volontà divina.
Una missione popolare è stata organizzata
a questo scopo dal 29 febbraio al 3 marzo,
predicata da Fra Vitomar Slugic, professore
alla scuola francescana di teologia di Sarajevo,
che ha vissuto a Fojnica e a Sarajevo per tutto
il tempo della guerra. Si è svolto il solito
programma di preghiera serale, dalle 17 alle
20. Il venerdì una moltitudine di fedeli ha
partecipato alla Via Crucis, guidata da Fra
Vlado Kozina sul Krizevac. La missione si è
conclusa con il Rosario per la pace e la consa-
crazione comunitaria sulla collina delle appa-
rizioni. (Press Bulletin)
>Alessio, rifiuti sistematicamente di riconosce-
re il significato storico della Chiesa di Costanti-
nopoli nella nascita e nella crescita della tua
Chiesa e continui a definirla semplicemente
come “ sorella maggiore”». Non rientra forse
tutto questo in un disegno della provvidenza
che vuole il ritorno alla chiarezza nei rapporti
tra le chiese orientali per una unità spirituale di
esse? Che siano una cosa sola!
* *
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Notizie dalla terra benedetta
La Madonna a Mirjana:
“Grande è l’amore di Dio,
fategli una dimora in voi!”
Lunedì 18 marzo, sotto il tendone dietro la
Chiesa, una grande folla si è radunata in pre-
ghiera, ancor prima delle 13, perché Mirjana
desiderava che potessero assistere all’appari-
zione annuale della Madonna, tutti quelli che lo
desideravano. La veggente è arrivata prima
delle 14 e ha iniziato il Rosario, guidato per una
decina dalla figlioletta Marija di 5 anni. Poi
l’ha interrotto alle 14 in punto per l’apparizione
durata circa 6 minuti. Ecco il suo messaggio:
Cari figli! desidero che riflettiate lunga-
mente su questo messaggio che vi do oggi
attraverso la mia serva. Figli miei, grande è
l’amore di Dio. Non chiudete gli occhi, non
chiudete le orecchie mentre vi ripeto: grande è
il Suo amore. Ascoltate il mio invito e la mia
supplica che indirizzo a voi. Consacrate il
vostro cuore e fate in esso la dimora di Dio.
Che Lui vi abiti per sempre.
I miei occhi e il mio cuore saranno qui,
anche se non apparirò più. Agite in tutto come
vi chiedo e nella maniera in cui vi guido verso
Dio. Non rigettate il nome di Dio per non
essere rigettati. Accettate i messaggi perché
possiate essere accettati. Decidetevi, figli miei,
è il tempo della decisione. Abbiate un cuore
giusto ed innocente perché Io possa condurvi
al Padre vostro, poiché sono qui a causa del
Suo grande amore. Grazie perché siete qui!
Dopo l’apparizione Mirjana ha detto che la
Madonna era venuta piena di gioia, poi è
diventata triste, alla fine è tornata gioiosa:
“Abbiamo pregato 2 Padre nostro e 2 Gloria
per i presenti e per chi non conosce ancora
l’amore di Dio. Abbiamo parlato anche di altre
cose ma non posso dirvi niente. Non abbiamo
parlato dei segreti. La Madonna ha benedetto
tutti i presenti e tutti gli oggetti. Io, Mirjana, ho
visto e ho sentito l’amore della Madonna, vi
invito veramente a meditare e a vivere questo
messaggio”.
Torna il pieno dei pellegrini
- Medj. ha
vissuto queste settimane come ai tempi miglio-
ri dell'anteguerra. Specialmente per la Feste
pasquali
ondate di pellegrini da ogni parte del
mondo: Austria, Germania, Italia, Nord Ame-
rica, Francia, Argentina, Spagna, Polonia,
Cekia, ecc. Non essendo la Chiesa sufficiente
per accogliere tutti alle funzioni serali, le litur-
gie del Triduo Pasquale sono state celebrate
separatamente in 9 diverse linque. Una ventina
di sacerdoti in continuità hanno atteso alle
confessioni. 200 pellegrini circa hanno parte-
cipato ai 5 ritiri spirituali di digiuno e di
preghiera alla Domus Pacis nella Quaresima.Il
25 aprile sono presenti numerosi gruppi dal-
l'Australia, dalla Corea, dalla Lituania, Slovac-
chia, Irlanda, ecc.: da tutto il mondo!
Il programma di Medj. per l'ora legale
si svolge dalle 18 alle 21: 18 Rosario, 19 S.
Messa, seguita dalle benedizioni e dalla terza
corona del Rosario. L'adorazione al SS. Sacra-
mento, il giovedì dopo la Messa e il mercoledì
e sabato dalle 22 alle 23. Ogni domenica alle 15
Rosario della Pace sul Podbrdo e ogni venerdì,
alla stessa ora, Via Crucis sul Krizevac.
Troverete tutte le informazioni su pro-
grammi e incontri dalle 10 alle 14 presso
l'Ufficio Informazioni accanto alla casa par-
rocchiale o al tel. 387-88-650400, le notizie e
comunicazioni fax al 387-88-642339. (Centro
informazioni MIR, 88266 Medjugorje, BiH).
Festival dei giovani
- Quest’anno sarà
il settimo, si terrà dal 31 luglio al 6 agosto e
avrà come tema “Dalle tenebre alla luce”.
Eccone in breve il programma:
Mercoledì 31 luglio: Ritrovo e S.Messa
serale; 1 agosto: Le tenebre in noi e attorno
a noi; 2 agosto : La luce si presenta, proces-
sione serale con il SS.Sacramento; 3 agosto:
Incontro con la luce, confessioni, (rappre-
sentazione serale “Dalle tenebre alla luce”,
storie di giovani nella droga della Comunità
Cenacolo); 4 agosto: Sia la luce nel mondo
(Festival di canzoni mariane); 5 agosto: Maria
Madre della luce; 6 agosto all’alba: Krizevac,
il sole nasce nel mondo attraverso di me.
Tra i relatori: Sr Elvira, Jean Plivar, Don
Cosimo, Fra Jozo Zovko, Sr Briege McKenna,
i veggenti, il gen. Philip Morillon e altri.
L’incontro sarà guidato da Fra Slavko
Barbaric’.
Si raccomanda ai partecipanti di portare
le cuffie, una radio sintonizzata FM per le
traduzioni simultanee e la Bibbia. Chi desi-
dera partecipare con strumenti musicali clas-
sici, contatti il responsabile della musica al
Festival, Agostino, fax 387-88-642339; sarà
alloggiato nella Domus Pacis.
* Festival internazionale della musica
“Medjugorje ’96" - Nel quadro del Festival
internazionale della musica “Medjugorje ’96"
che sarà organizzato per l’occasione, il 21 giu-
gno si terrà uno spettacolo di musica “Messag-
gio di pace da Medj al mondo”. Sarà eseguita la
prima rappresentazione della “Missa de tempore
in aevum” dell’italiano Flavio Colusso.
Parteciperanno al Festival il famoso tenore
Jose Carreras, la soprano Cecilia Gasdia, 12
corali di 12 paesi di tutti i continenti, 4 attori per
leggere i testi del Vangelo e l’Orchestra sinfo-
nica della Radio Tv croata. Il concerto sarà
diretto dal maestro Vjekoslav Sutei, uno dei
migliori della nuova generazione. Questo even-
to culturale di grande interesse sarà trasmesso
dalla Radio Tv croata e ripreso da un buon
numero di televisioni straniere.
* Nuove stazioni della Via Crucis sono
state collocate nella Chiesa di Medj., ora com-
pletamente restaurata; le ha benedette P.Luka
Susac, che fu parroco di Medj. per molti anni.
Queste stazioni in legno di noce chiaro sono
opera del famoso scultore italiano Pino Sacchi,
che ha lavorato per molte Chiese e cattedrali.
A 85 anni ha deciso di fare la Via Crucis
per la Chiesa di Medj. come ultimo lavoro della
sua carriera artistica. L’opera, di grande valore
morale e materiale è stata donata alla Chiesa
dalla famiglia svizzera Heger, da molti anni
amica di Medj..
* Cinque nuove campane sono state bene-
dette dal P.Tomislav Pervan nella festa del-
l’Annunciazione. Una di esse è dedicata ai 15
anni di apparizioni; la seconda al patrono
S.Giacomo, la terza al 50^ anniversario dei 64
martiri francescani dell’Erzegovina.
* I Rettori delle università croate si sono
riuniti a Mostar ai primi di marzo e poi hanno
visitato il Santuario di Medj., incontrando il P.
Tomislav Pervan e i francescani di Medj.. Il
Presidente della Camera della Repubblica
Croata, Katica Ivanisevic’, che guidava il Col-
legio dei Rettori, dopo la visita ha detto: “Medj.
è una grande realtà per la Croazia, non solo per
il rinnovamento e il rafforzamento della fede
cattolica, ma perché da qui viene conosciuto il
volto della Croazia in tutto il mondo”.
(Dal Press Bulletin, Medjugorje)
Venerdì di dolore
- Ivan è rientrato dal-
l'Australia con Laureen e la piccola Kristina.
Alla sera del venerdì santo eravamo sulla col-
lina per l’apparizione. La Madonna, come ogni
venerdì santo, era addolorata. Ci ha benedetti e
ci ha dato questo messaggio: Cari figli, vi
ringrazio perché so che siete uniti a me nel
dolore. Figliolini, quando rientrerete a casa
questa sera, pregate i misteri dolorosi davanti
alla croce. Andate nella pace del Signore, cari
figli!
Ed è scomparsa nel segno della croce
luminosa, come al solito; ma Ivan, durante
l’apparizione, aveva visto vicino a Lei Gesù nei
dolori della passione.
Pasqua: una salita al Calvario
che libera dalla croce!
Medjugorje, la sera di Pasqua. Anna, una
ragazza francese di 29 anni corre, danza, salta,
volteggia, conduce come una gazzella la
farandola dei pellegrini francesi: non si sa bene
se ride o se piange di gioia. Quel mattino,
alzandosi, aveva già davanti il solito program-
ma: dolori acuti, calmanti all’oppio, umiliazio-
ni... perché Anna è nata con un handicap ai
piedi. Il padre è miopatico, la madre emiplegica,
lei è affetta da una ipotonia muscolare conge-
nita ai piedi; ha subito 3 operazioni e sa già che
presto non potrà più camminare del tutto.
Ma quel mattino decide di fare una pazzia:
arrivare con l’aiuto di amici fino alla prima
stazione della Via Crucis del Krizevac, per
chiedere la guarigione dei suoi genitori. Sa
bene che pagherà salata questa pazzia e per
questo ha preparato la massima dose di cal-
manti.
A fatica e con grandi pene arriva alla prima
stazione. Poi una forza la spinge a continuare
la salita, pur provando un gran dolore, ma non
ai piedi: ella sente di comunicare con Gesù,
come se Lui le mostrasse una piccola parte
della sua sofferenza e le domandasse di patirla
con Lui e con Lui offrirla. E accade l’incredi-
bile: ella si trova passo dopo passo sulla vetta
del Krizevac, con tutti gli altri. Poi ridiscende
con i suoi due accoliti, ma s’accorge che i
dolori sono scomparsi senza alcun calmante.
Ed eccola nella sua camera che salta, gira,
cammina sui suoi talloni... per la prima volta
nella sua vita!
La sera di Pasqua Anna conduce la danza.
L’indomani salirà sulla collina delle apparizio-
ni per ringraziare. Padre Jozo le dice di racco-
gliere tutta la documentazione medica perché
sia constatabile la guarigione.
Ma per Anna il più bel dono di Pasqua è
l’incontro con la Vergine, più ancora che la
guarigione. Fin dall’adolescenza teneva il bron-
cio a Maria e voleva condurre la sua “barca”
senza Dio, ma non aveva pace. A Medj. riprese
il colloquio con Maria, davanti ad un’immagi-
ne donatale da P. Jozo. Si riconciliò con Lei e
consacrò tutta la vita al suo Cuore Immacolato:
così è venuta anche la pace. Anna intuisce che
la Madonna ha delle mire su di Lei, e già le ha
detto un sì totale, pur non sapendo che cosa
l’aspetta.
* Grazie alla comunione crescente tra le
diverse Comunità presenti a Medj. (Oasi del-
la Pace, Comunità Cenacolo, Kraljice Mira,
Béatitudes, Prezioso Sangue), possiamo assicu-
rare l’esposizione del SS.Sacramento nella cap-
pella dell’adorazione dalle ore 13 alle 16,30,
alla fine cantiamo l’Inno al SS.Sacramento ogni
giorno e riceviamo la benedizione eucaristica.
Una iniziativa che risponde al messaggio del 25
settembre sull’adorazione nelle nostre parroc-
chie e che rallegra i pellegrini.
* Sei membri di lingua tedesca (fratelli e
sorelle) della comunità delle Béatitudes si sono
stabiliti in una casa verso il Krizevac (il vecchio
Belvedere), comprata per loro da un donatore
Eucaristia vivente, i volumetti con i corsi di
P.Tomislav e audiocassette in italiano, più il
notiziario trimestrale (anche in francese, croato
e tedesco) per le anime offerte: Kraljice Mira,
S.Maria Colleromano, I-65017 Penne PE. Offer-
te a Eucaristia vivente, ccp 18537654.
L’Eco di Maria si può trovare in tutte le
lingue principali a Medj. nel negozio di souvenirs
fuori dalla Chiesa, il deposito è presso il negozio
MIR
subito passato il ponte a sin. verso la Chiesa.
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tedesco, situata a dieci minuti dalla chiesa. Si
metteranno a servizio dei pellegrini tedeschi
che arrivano in gran numero, come già fanno da
qualche anno i fratelli e le sorelle francesi per
i pellegrini francofoni.
* La Madonna e il canto
- Il concerto del
21 giugno attirerà molte folle; preghiamo per-
ché la Vergine si serva dell’amore alla musica
dei suoi figli per effondere nei loro cuori anche
l’amore a suo Figlio Gesù. Lei ispiri composi-
tori e cantori per esprimere degnamente le lodi
di Dio ed elevare a Lui i cuori.
Qui a Medj. ha già trasformato dei cantori
pagani in cantori cristiani (dopo averli liberati
dalla zavorra della droga). Lei stessa ha dato
lezioni di canto quando, agli inizi del gruppo di
preghiera di Ivan, ha osservato: No, cari figli,
voi non sapete cantare col cuore
; e Lei stessa
ha cantato assieme ai veggenti e ad essi poi si
è unito il gruppo. Certo nessuno dei veggenti ha
una voce particolarmente felice, ma la loro
maestra di canto ha insegnato loro come can-
tare col cuore. Ella non ha mai composto dei
canti, come alcuni dicevano, ma ha espresso la
sua preferenza per certi canti dell’antica tradi-
zione croata, che esaltano la Passione, la Risur-
rezione e la gloria di Gesù. Essi sono ancora
eseguiti sulla montagna nelle apparizioni not-
turne ed effettivamente toccano l’anima in una
maniera unica. Ci sono -Ella ha detto chiara-
mente- dei canti ispirati dallo Spirito e altri per
niente [Cosa direbbe dei nostri?]
(Dal Diario di Sr Emmanuel)
Nella missione in Italia
P. Jozo incontra molti vescovi
In Febbraio e Marzo P. Jozo ha tenuto
incontri di preghiera in varie città d’Italia, con
grande affluenza di fedeli; e poi in Svizzera a
Lugano, a Zurigo e a Mendrisio.
A Napoli p. Jozo ha incontrato il cardinale
emerito Corrado Ursi, grande amico di Medj.;
nella chiesa del Gesù Nuovo poi il vescovo di
Ischia ha abbracciato p. Jozo e gli ha detto:
“Benvenuto, padre, grazie per quello che fa per
noi e per tutta la Chiesa e pregheremo per la sua
missione”.
A Massa la concelebrazione eucaristica è
stata officiata dal vescovo mons. Eugenio Binini
che ha ringraziato P. Jozo per la sua presenza
e la sua missione.
A Firenze il card. Silvano Piovanelli ha
accolto il padre abbracciandolo e si è trattenuto
mezz’ora con lui. Alla fine gli ha dato la sua
benedizione. L’incontro nella chiesa di S. Sal-
vatore al piazzale Michelangelo, è terminato
con una fiaccolata in onore della Madonna.
La medicina di Maria - A Pontassieve p.
Jozo ha portato alla folla la benedizione del
cardinale, che “era stato molto buono con lui e
aveva ribadito l’importanza degli incontri di
preghiera perché è necessaria e urgente la
conversione del mondo e di ognuno di noi”.
Il padre ha poi esortato i fedeli ad accoglie-
re i messaggi della Madonna e a metterli in
pratica: "Per me Medj. è un segno che ci invita
a saper vedere giusto. Si deve riportare Gesù
nella famiglia e nel popolo con il perdono e
accettare la croce che è la via della conversio-
ne"; e per questa ha indicato i mezzi di sempre,
dandone anche un esempio. "Pochi giorni fa ho
portato all'ospedale di Parma un ragazzo croato
colpito a un occhio da un proiettile. Il medico,
meravigliato per la serenità e semplicità del
ragazzo, gli ha chiesto: “Ma come fai a essere
così tranquillo dopo quello che hai passato? E’
un miracolo che tu sia vivo”. Il giovane ha
risposto: “Questa è la mia medicina e la mia
serenità”, mostrando la corona del rosario che
aveva nella tasca».
Mons. Luciano Giovannetti di Fiesole lo ha
ringraziato di essere venuto nella sua diocesi e
p. Jozo gli ha raccomandato di aiutare... la
Madonna nella prossima Conferenza Episcopale
perché altri vescovi credano in Medjugorje.
A Canda di Rovigo il vescovo mons.
Martino Gomiero ha avuto parole di incorag-
giamento per p. Jozo, specialmente dopo che
mons. Grillo di Civitavecchia gli aveva detto di
accogliere p. Jozo nella sua diocesi come una
benedizione.
Contro magia e miracolismo - Ad Ales-
sandria mons. Fernando Charrier ha espressa-
mente chiesto al padre di aiutarlo a combattere
il miracolismo e le pratiche magiche in una
città infestata di maghi, e poi di correggere
l’idea di una religione basata solo sullo straor-
dinario: “ Qui c’è gente che mette sullo stesso
piano la Messa della Domenica e il rivolgersi
al chiromante o al mago; i nostri cristiani
confondono la Rivelazione divina con i mes-
saggi privati: su questi non possiamo fondare
la fede. Mi aiuti perché lei potrà dire queste
cose con autorità, grazie al carisma che Dio le
ha dato e per quello che lei rappresenta. Faccia
capire alla gente che la nostra fede è fondata in
Cristo Signore, e che Maria ci prende per mano
per condurci a Lui”.
P. Jozo ha affermato che i suoi incontri di
preghiera rispondono totalmente alle richieste
del vescovo e a questo problema: “Parlo sem-
pre contro i maghi e le magie; soffro molto
quando vedo un cristiano, battezzato e sposato
in chiesa, che dipende da un mago. L’incontro
di oggi ad Alessandria è importante per collo-
care su fondamenta solide la nostra fede e la
nostra tradizione”.
P. Jozo ha donato a mons. Charrier un’im-
magine della Madonna con il suo solito pro-
gramma: Preghiera, Digiuno, Eucaristia, Bib-
bia, Confessione.
Prossimi incontri di preghiera di P. Jozo:
11 maggio a S. Giovanni Rotondo, santuario
Madonna delle Grazie, ore 16; 12 maggio al
Palazzo dello Sport di
Senigallia, stessa ora;
13 maggio a
Pisa, Chiesa S. Francesco, 16,30.
(Note ridotte di Matteo Rossi)
Per l’orfanotrofio in costruzione a Siroki
Brijeg, monumento dell’amore a favore dei bimbi
colpiti dalla guerra, spedire le offerte a Matteo
Rossi per p. Jozo, V. delle Grazie, I-54100 Massa,
ccp 10810547, opp. ccb Banca Toscana, P.zza
Aranci, Massa.
P.Slavko in Africa:
alla fine di gennaio
ha visitato le isole di Réunion e Mauritius, un
piccolo paradiso in terra per il loro clima tropi-
cale e le loro bellezze naturali. Queste terre
remote e poco abitate, che emergono dall’Oce-
ano Indiano a 700 km a Sud del Madagascar, col
il 90% di cattolici, da tempo conoscono il
messaggio della Regina della Pace, ad opera dei
tanti pellegrini recatisi a Medj., che hanno poi
formato gruppi di preghiera e Centri per la pace.
A Réunion fra Slavko, in compagnia della
veggente Mirjana e famiglia, ha partecipato ad
incontri di preghiera in 10 Chiese, che non
potevano contenere la folla dei fedeli. Nella
Chiesa di S.Francesco di Sales il Card. Jean
Margeot, che è stato in precedenza a Medj. (Eco
121) ed è convinto divulgatore dei messaggi, ha
celebrato l’Eucaristia con 20 sacerdoti: per
l’occasione il coro ha cantato in croato. Il
Vescovo Gilbert Auby, ha accolto i visitatori in
cordiale conversazione, dicendo loro che cono-
sce e segue gli avvenimenti di Medj., che essi
danno buoni frutti e, di conseguenza, lui è
aperto al messaggio di pace.
Anche a Mauritius il Vescovo locale,
Maurice Piat, ha partecipato a un grande incon-
tro di preghiera con 20 sacerdoti, confermando
l’importanza del messaggio. E’ grande gioia
per tutti quelli che sono impediti dalla povertà
e dalla lontananza, ricevere una diretta testimo-
nianza degli avvenimenti dai protagonisti di
Medj.. P.Slavko ha poi proseguito per l’Uganda,
dove lo attendeva il Card. Wamala, pure lui
pellegrino a Medj.. (Press B.)
La Chiesa viva
Dal 18 al 21 aprile P. Tomislav Valsic' ha
guidato il secondo convegno per la formazione
delle anime offerte (Numana, AN). Il tema
preposto, “La Chiesa viva”, è il punto di arrivo
di un itinerario avviato nell’incontro preceden-
te dove era stato trattato l’argomento “I Sacra-
menti vissuti”. Così come avevo invitato a
vivere i sacramenti, oggi chiamo tutti a diven-
tare la Chiesa che vive il suo mistero; dobbia-
mo diventare vivi nel Cristo risorto e sviluppa-
re tutto quello che è in noi.
La Chiesa è il dono più grande di Dio agli
uomini e in essa sono presenti tutti i doni. E’ un
sacramento che contiene tutti i sacramenti: di
fatto la Chiesa sostituisce Dio stesso sulla
terra perché la SS.ma Trinità vive nella Chiesa
e attraverso di essa compie le sue opere
. Con
queste parole P. Tomislav ha accolto i 600
partecipanti, introducendoli immediatamente
nel vivo della tematica.
Traendo spunto dagli eventi che lo avevano
coinvolto personalmente i giorni precedenti
l’incontro, la morte della propria madre e di P.
Salvatore, l’indimenticabile guardiano del con-
vento di Lama dei Peligni (CH), P. Tomislav ha
indicato come possiamo sentire la loro presen-
za viva in noi: I Santi, gli Angeli sono vivi tra
di noi, non è una teoria ma una dimensione che
l’anima avverte. Io mi sento molto più pieno
ora della presenza della mia mamma che non
una settimana fa. Le anime del purgatorio sono
vive fra noi e vogliono aiutarci, ma nello stesso
tempo attendono il nostro aiuto. Quando ci
apriamo a queste realtà siamo in grado di
partecipare alla Comunione dei santi, alla
Chiesa universale
.
L’immersione in Dio, tramite le meditazio-
ni e la preghiera, è stato lo strumento privile-
giato per far comprendere il tema trattato attra-
verso l’esperienza personale di un Chiesa viva
nei cuori dei singoli e in tutta l’assemblea:
Dobbiamo entrare in una comunione viva fra
noi
: le distanze non impediscono alle anime di
toccarsi e, diventando “uno” in Cristo, la
Chiesa si rinnova
.
P. Tomislav ha quindi esortato a sviluppare
l’armonia tra il divino e l’umano nei singoli,
nel matrimonio, nelle comunità, nei gruppi.
Questo è possibile quando la Chiesa promuove
la vita dei consigli evangelici come dei valori
fondamentali, sia per i laici come per i consa-
crati (ubbidienza alla voce di Dio in noi e negli
altri; purezza di cuore e di mente; povertà di
spirito che ci insegna a farci ultimi e a vivere
Dio come il nostro “tutto”). L’anima che vuole
vivere alla radice la propria appartenenza a
Cristo deve integrare questi valori, come in un
fiore dove tutti i petali sono uniti
. Nella Chiesa
incombe il grande pericolo del fariseismo, che
equivale a conoscere tutto di Dio senza averlo
mai incontrato. Ma quando noi facciamo sì che
ogni nostra espressione esteriore manifesti Dio,
allora rendiamo visibile la comunione che vi-
viamo interiormente con il Padre.
La Chiesa ci insegna a manifestare la fede
che si fonda sul mistero pasquale: "Annuncia-
mo la tua morte Signore..."
significa: “Non
temiamo perché Dio fa tutto per noi, tanto da
donare la sua stessa vita!....”
Annunciamolo
dunque con la nostra vita e inseriamo le nostre
sofferenze e la nostra morte nella sua morte
perché possiamo essere un continuo annuncio
pasquale. “Proclamiamo la tua risurrezione...”
Non a parole, ma morendo al nostro egocentri-
smo, favoriamo la nascita di una creatura nuo-
va in noi, una creatura redenta, allora in noi
vivrà anche la Chiesa nuova, la Gerusalemme
Celeste.
Nell’attesa della tua venuta!...” Quante
domande, quante discussioni sulla prossima
venuta del Cristo! Il nostro attendere deve
essere piuttosto radicato in Maria e nella Chie-
background image
sa: un’attesa fiduciosa, paziente che non passa
attraverso il proprio io o attraverso le previsio-
ni di veggenti. La Chiesa è “una” e l’interpre-
tazione degli avvenimenti divini deve passare
attraverso di essa, così si evita il rischio che il
singolo possa inventarsi una “sua” Chiesa fil-
trata dal proprio io.
Essere nell’attesa vuol dire essere nella
luce e ogni fraternità di anime offerte dovrebbe
essere una lampada accesa: le vergini che
attendono lo sposo sono una realtà!
continua
P. Tomisalv. La lampada che arde in noi é
l’Agnello immolato, l’Amore sacrificato del
Padre. Se saremo in grado di vivere questo
amore di Dio che si dona oltre i confini della
sofferenza e della morte, se viviamo i sacra-
menti cercando di essere agnelli che si offrono
gli uni per gli altri nelle braccia di Maria,
allora tutti i doni presenti nella Chiesa sbocce-
ranno. La Chiesa vuole vivere dentro di noi!
Nelle comunità e nelle fraternità dobbiamo
stringerci nell’amore offerto per dar vita ai
sacramenti: questo amore ci protegge e chiude
le porte dell’inferno... Con questo vogliamo
mettere in pratica ciò che insegna la Chiesa
Cattolica: praticare il vangelo!
.
Come di consueto, la conclusione ha più
che altro l’aspetto di un’apertura, di un avvio
alla missione. Le riflessioni sulla “Chiesa viva”
attendono di assumere tratti concreti e visibili
nelle anime di quanti erano presenti e si sono
lasciati condurre docilmente dal “pastore”. Con
questi propositi e speranze le anime offerte si
dirigono verso l’anno dedicato dal Pontefice a
Gesù Cristo (1997) per poter essere “annuncio
vivo della sua venuta”. sr. Stefania
Dal I^ gruppo di preghiera
ai gruppi sparsi in tutto il mondo:
le indicazioni di Maria
1. E’ un fatto indiscusso che nel mondo
siano nati numerosi gruppi di preghiera formati
dai pellegrini di Medjugorje. Questo è succes-
so, e succede tutt’ora, per il desiderio espresso
della Madonna che si formino gruppi di pre-
ghiera. Ora se ne contano migliaia.
Il primo gruppo di preghiera è nato il 4
luglio 1982, un anno dopo l’inizio delle appa-
rizioni della Madonna ed è ancora attivo. Se-
condo la testimonianza di Ivan il veggente, la
Madonna aveva chiesto a coloro che lo deside-
ravano, di radunarsi e pregare insieme, aggiun-
gendo che Lei stessa sarebbe stata con loro in
modo speciale. La Vergine aveva anche chie-
sto di formare dei gruppi di preghiera in tutte
le comunità parrocchiali, per aiutarLa a realiz-
zare i piani che il Signore Le ha affidato.
All’inizio il gruppo si radunava 3 volte alla
settimana sul Podbrdo: il lunedì, il mercoledì e
il venerdì. Durante la preghiera la Madonna
appare dando dei brevi messaggi. Quando Ivan
non può essere presente, è sostituito da Marija
e quando lei è assente, la sostituisce Vicka.
A volte gl’incontri sono riservati soltanto al
gruppo formato da una quarantina di persone,
a volte sono aperti a tutti. Ultimamente gl’in-
contri si svolgevano 2 volte alla settimana, il
lunedì e il venerdì e da poco tempo il martedì
e il venerdì e sono molto semplici: preghiera
del Rosario, canti, lettura della Scrittura e del
messaggio. Solitamente si svolgono all’aperto,
sul Podbrdo o sul monte Krizevac, indipenden-
temente delle condizioni del tempo. Quest’in-
contri sono significativi per i progetti che il
Signore ha affidato alla sua umile serva Maria,
ma anche per la crescita spirituale di ogni
singolo membro del gruppo di preghiera.
Alla domanda: “Che cosa significa per te
partecipare al gruppo di preghiera?”, Ivan il
veggente ha risposto: “Partecipare al gruppo di
preghiera è molto importante perché imparo a
pregare assieme e non posso immaginare la
mia crescita spirituale senza il gruppo”.
2. Un secondo gruppo di preghiera è nato
attorno a Jelena Vasilj nel marzo del 1983. A
quel tempo era una ragazzina di 10 anni che
faceva l’esperienza di sentire la voce interiore,
come d’altra parte sente anche adesso. Secon-
do la sua testimonianza, la Madonna le parla e
le insegna. Questo gruppo si radunava nella
canonica dopo la S.Messa serale ed era sotto la
guida di P.Tomislav Vlasic’ e, ogni tanto, degli
altri sacerdoti.
Durante l’incontro, fatto di semplice pre-
ghiera e di canti, la Madonna dava dei messag-
gi al gruppo attraverso Jelena stessa, insegnan-
do a pregare. Uno dei due incontri di preghiera
era per il vescovo locale. Il terzo incontro
serviva per parlare delle esperienze vissute. Il
gruppo è stato attivo fino al 1987. Chi voleva
parteciparvi doveva impegnarsi a non prendere
nessuna decisione per la propria vita per 4 anni.
Quando una parte del gruppo è andata in
Italia con P.Tomislav Vlasic’, gli altri compo-
nenti si sono ritrovati ancora per qualche tem-
po. Attualmente si sta formando una comunità
guidata da P.Tomislav, chiamata “Regina del-
la Pace - completamente tuoi - per Maria e
Gesù” che in Italia è accettata come esperimen-
to da un Vescovo. Ci sono i candidati, i
postulanti, i novizi, coloro che hanno già fatto
i voti ed anche un folto gruppo di collaboratori
esterni, di fraternità organizzate e di gruppi di
preghiera.
All’inizio Jelena ha trasmesso il seguente
messaggio: “La Madonna dice: desidero avere
qui un gruppo di preghiera. Io guiderò il
gruppo e darò le regole di consacrazione per
esso. Con queste regole tutti gli altri nel mondo
possono consacrarsi. Contemplate per un mese,
poi
trasmettete le condizioni che io do: Prima
di tutto bisogna rinunciare a tutto e mettersi
completamente nelle mani di Dio. Tutti devono
rinunciare ad ogni paura perché, se siete ab-
bandonati a Dio, non c’è spazio per nessuna
paura. Tutte le difficoltà che troverete saranno
per la vostra crescita spirituale e per la gloria
di Dio. Io invito i giovani, perché gli sposati
hanno i loro impegni. Tutti quelli che però
desiderano partecipare a questo programma
possono seguirlo almeno parzialmente. Io gui-
derò il gruppo
”.
Oltre agli incontri durante la settimana, la
Madonna ha chiesto al gruppo l’adorazione
notturna una volta al mese, cosa che il gruppo
faceva solitamente la notte del primo sabato del
mese, terminando con la S.Messa mattutina
della domenica.
3. Dopo un breve riassunto dei fatti provia-
mo a rispondere ad una semplice domanda:
Che cos’è il gruppo di preghiera? Il gruppo
di preghiera è comunione di fedeli che si radu-
nano in preghiera una volta o più durante la
settimana o durante il mese. E’ un gruppo di
amici che pregano insieme il Rosario, leggono
la S. Scrittura, partecipano alla Messa, s’incon-
trano e si scambiano le proprie esperienze
spirituali. E’ sempre stato consigliato che il
gruppo sia guidato da un sacerdote; e se questo
non fosse possibile, si consiglia di organizzare
gl’incontri di preghiera nella semplicità.
I veggenti sempre sottolineano che il primo
ed il più importante gruppo di preghiera deve
essere la famiglia e che soltanto allora si può
parlare di una vera educazione spirituale che ha
la sua continuazione nel gruppo di preghiera. Il
gruppo richiede che ogni suo membro sia attivo
e che dia il proprio contributo spirituale. Sol-
tanto così il gruppo può vivere e crescere.
4. I fondamenti biblici del gruppo di
preghiera si trovano, tra l’altro, nella parola di
Cristo: “Se due di voi sulla terra si accorderan-
no per chiedere qualunque cosa, il Padre mio
che è nei cieli ve la concederà, perché dove due
o tre sono riuniti nel Mio nome, io sono in
mezzo a loro” (Mt 18,19-20). In effetti il primo
gruppo di preghiera è nato durante la prima
novena dopo l’Ascensione di Cristo, quando la
Madonna ha pregato con i discepoli attenden-
do, sempre in preghiera, che il Signore Risorto
adempisse la Sua promessa e mandasse lo
Spirito Santo, come è successo il giorno di
Pentecoste (Atti 2,1-5).
Anche la prima Chiesa si comportava allo
stesso modo: “Essi ascoltavano con assiduità
l’insegnamento degli apostoli, vivevano insie-
me fraternamente, partecipavano alla cena del
Signore e pregavano insieme
” e “Tutti i cre-
denti stavano insieme e mettevano in comune
tutto quello che possedevano... Ogni giorno,
tutti insieme, frequentavano il tempio, spezza-
vano il pane nelle loro case e mangiavano con
gioia e semplicità di cuore, lodando Dio, ed
erano ben visti da tutta la gente. Di giorno in
giorno il Signore faceva crescere il numero di
quelli che giungevano alla salvezza
” (At 2,42...).
5. Esiste sicuramente anche un motivo
sociologico per spiegare l’esistenza dei gruppi
di preghiera. Ogni individuo deve curare la
propria crescita spirituale e la comunione è
insostituibile per questa crescita, a causa della
struttura psicofisica della persona umana. E’
importante soprattutto oggi perché l’individuo
si perde facilmente nel ritmo dei nostri giorni.
Il gruppo aiuta la crescita spirituale, la
coregge e la sprona. L’esperienza di uno arric-
chisce ed illumina l’esperienza dell’altro. Chi
rimane da solo si trova nel pericolo di crescere
senza nessun controllo. Tutte le difficoltà si
superano più facilmente nel gruppo e si trasfor-
mano in ricche esperienze spirituali. Il gruppo
aiuta a curare e a indirizzare i carismi.
(Dalla relazione svolta da P.Slavko al
Convegno di Tucepi: 19 marzo ’96 - continua)
Pregate per la Russia!
Il Vescovo Paul Hnilica SJ., sempre atten-
to agli sviluppi del messaggio di Fatima, in una
lettera indirizzata a tutti i gruppi mariani, chie-
de preghiere per le prossime elezioni del Presi-
dente in Russia in 16 giugno p.v.
“In Russia -dice tra l’altro- nella residenza
estiva degli Zar, è stata ritrovata pochi mesi
prima della rivoluzione bolscevica del 1917,
una icona miracolosa, che rappresenta la Vergi-
ne Maria quale Sovrana della Russia: era appar-
sa ad una povera contadina rivelandole che era
giunto ormai il tempo in cui Ella, la Madre di
Dio, doveva prendere in mano le sorti della
Russia...; e a Fatima prometterà il trionfo del
suo Cuore Imm. proprio per quel popolo...
Ora, nei numerosi luoghi dove sta apparen-
do, come a Medjugorje, Ella ci ripete continua-
mente che ha bisogno della nostra preghiera, in
quanto ci vuole vittoriosi con Lei in questa lotta
apocalittica. Lei trionferà attraverso i nostri
cuori, se le saranno totalmente uniti, nella co-
stante supplica e intercessione per i nostri fra-
telli più bisognose della misericordia di Dio”.
Il Vescovo osserva poi che in Russia più di
duemila fabbriche di armi hanno ripreso la loro
produzione per ottenere fondi per la ristruttura-
zione sociale del paese."Senza l'aiuto di Dio
non possiamo impedire che giungano al potere
forze corrotte, acceccate dal potere... L'unica
ancora di salvezza per la Russia, ma anche la
Chiesa, é stata offerta a Fatima: la consacrazio-
ne al Cuore Immacolato di Maria, la preghiera
del Rosario, la pratica eucaristica e penitenziale
dei primi sabati del mese...
Un giorno, mentre si parlava con il S.Padre
della conversione della Russia, gli ho detto che
oggi la Madonna svolge nella Chiesa il ruolo di
Abramo che voleva salvare Sodoma e Gomorra
dall’imminente castigo divino: bastavano dieci
giusti. Ed egli mi chiese: “Ma quanti giusti sono
necessari per salvare il mondo oggi?”. Credo
proprio che in questo tempo la Madonna, attra-
verso le sue apparizioni, stia cercando questi
giusti». (14 aprile 1996)
background image
Un giovane buddista
chiamato sul Krizevac...
Philippe Jeanneau di Tonnay-Charente ha
reso questa testimonianza pubblica il 3 marzo
’96, che ci è stata inviata:
Cari fratelli e sorelle, due parole per darvi
la mia testimonianza! Compio oggi 25 anni:
dopo 20 anni di ateismo, agli inizi del marzo
’94, il mio cammino spirituale mi portava a
diventare monaco buddista. Ma là mi trovai in
un deserto spirituale.
E proprio allora compresi che mi mancava
qualcosa: non avevo l’Amore. Sentivo un ri-
chiamo interiore molto forte, pur non sapendo
donde veniva. Poi una piccola voce mi diceva:
“Perché cerchi così lontano ciò che è alla tua
porta?” Nello stesso tempo mi venne una gran
voglia di rivedere il film di Gesù che avevo
visto alla tele quando ero ancora piccolo: era
l’unica istruzione religiosa che avevo avuto!
Poco dopo sono andato da un cristiano
buddista per chiedergli se aveva il film tanto
desiderato. Sì, l’aveva. Era il film “Gesù di
Nazareth” di Zeffirelli. Fin dall’inizio del film
mi innamorai di Maria e fui talmente soggiogato
da Gesù da dimenticarmi perfino di mangiare.
Davanti al mio entusiasmo, l’amico mi fece
vedere delle videocassette su Medjugorje, che
io certo non conoscevo affatto.
Lì compresi in un baleno, quasi per
folgorazione, che “la Fonte era Dio, ma per
raggiungere Dio era necessario passare per
Maria. Lei poi mi avrebbe condotto a Gesù suo
Figlio; e Gesù mi avrebbe condotto al Padre”.
Allora mi son detto: “Se veramente la Vergine
appare laggiù, sarebbe da idioti morire senza
aver visto”.
Una settimana più tardi ero a Medjugorje.
E là mi conquistò l’immensa pace che vi si
respirava. Non c’era l’impressione di essere in
un paese in guerra. Ciò che mi sconvolse fu la
gioia, la serenità e la bellezza che si irraggiava
dai volti dei giovani croati. Riuniti spontanea-
mente, con le loro chitarre cantavano Dio senza
alcuna vergogna. Dicevo tra di me: “Come
desidererei avere la loro fede!”
Un giorno poi sul Krizevac, in disparte, la
testa sulle ginocchia, mi sentivo infelice. Non
sapevo più chi ero: ero cristiano? ero ancora
buddista? Poi, tutto a un tratto, una piccola
mano si allungò sotto i miei occhi per darmi
qualcosa. Levai la testa e mi vidi innanzi una
piccola fanciulla in atto di offrirmi un oggetto.
E quando presi questo oggetto mi sentii invaso
da un immenso amore. Capivo di aver mai
ricevuto un simile regalo: era un regalo d’amo-
re. In quell’istante, le avrei dato chissà che cosa
per ripagarla. Cercavo su di me ciò che avevo
di più prezioso, ma prima di trovarlo, lei era già
scomparsa. Allora mi misi a contemplare quel-
lo che mi aveva dato: era una semplice meda-
glia, che rappresentava la Vergine (venni a
sapere più tardi che si trattava della medaglia
miracolosa di rue du Bac).
Mentre la guardavo, sembrava che mi di-
cesse: “Io sono la soluzione dei tuoi problemi”.
Mi alzai e, scendendo dalla collina, Le
dicevo: “D’accordo, Maria, faccio un contratto
con Te. Adempirò esattamente le 5 cose che Tu
ci domandi: il Rosario tutti i giorni, il digiuno
a pane e acqua il mercoledì e il venerdì, la
Messa il più spesso possibile, la lettura della
Parola di Dio tutti i giorni e la confessione ogni
mese. Poi si vedrà”.
Sì, si vedrà... Si vedrà che il piccolo
vietnamita adottato all’età di 16 mesi nel 1972
e che era arrivato in Francia con lo sguardo
sperduto e profondamente triste, ha oggi ritro-
vato il suo sorriso. Il sorriso eterno e la pace,
accettando, dopo un lungo combattimento spi-
rituale, di sposare l’Amore, di lasciarsi Ama-
re... e di diventare prete... Philippe
Come annunciare oggi
la verità di sempre
5. Riguardo ai sacramenti, è molto diminu-
ita la fede nell’efficacia di essi, sia per l’influs-
so negativo dell’anti-sacramentalismo di stam-
po calvinistico, sia per il generale scetticismo
nei confronti di ciò che non si vede, o che
appare semplicemente un rito convenzionale
(“che bella cerimonia!” -ci si dice talvolta con
una formula che dà i brividi). Il recupero di
questa fede può avvenire attraverso una nuova
lettura e comprensione degli stupendi testi litur-
gici della Chiesa, che spiegano ciò che si com-
pie nei riti. Rileggiamo questi testi liturgici, non
solo per prepararci ad eseguirli in modo impec-
cabile; e riandiamo alle fonti della loro forma
più integrale, per recuperare tesori di bellezza e
di poesia che con fretta eccessiva abbiamo
messo in sordina, forse “per semplificare”.
6. Riguardo alla Chiesa, occorre passare
all’attacco. Non si può restare in posizione di
difesa, cercando di giustificare la Chiesa nelle
sue scelte politiche e nella sua posizione attuale
nel mondo. Senza sminuire l’importanza del-
l’istituzione gerarchica della Chiesa voluta dal
Signore, bisogna invitare l’uomo di oggi a
gettare lo sguardo più a fondo, là dove il mondo
non sa e non può vedere. “Vedere” la Chiesa
nelle più umili e serie Eucaristie, nella realtà
santificante dei poveri e dei sofferenti che cre-
dono, nella castità nascosta di tanti che sanno
custodire il loro corpo come ostia santa gradita
a Dio. E non confondersi troppo guardando i
numeri. Intendiamoci: anche i numeri vanno
bene, e magari crescessero! Non si intende qui
contestare una presenza che faccia uscire i
credenti, professantisi tali, dai ghetti e dalla
sacrestie, per farli emergere al di là delle “cor-
tine d’incenso”. Ma altra cosa è saper valutare
cristianamente questi numeri.
E poi, per riprendere il discorso, come di
consueto, applicandolo alla particolare situa-
zione del mondo d’oggi, diciamo: nell’Occi-
dente ricco e disperato, la Chiesa deve sapersi
mostrare come “luogo di vita”, di vita vera;
capace non soltanto di convocare e di aggregare
come nessuna istituzione umana si mostra in
grado di fare, ma di offrire vita e comunione,
come nel mondo non si conoscono.
Molte comunità di ispirazione orientale si
presentano oggi nei nostri ambienti, con una
chiara intenzione concorrenziale, e ci fanno
invidiare la loro solidarietà - che talvolta è
molto avanzata - e la loro vitalità “spirituale”,
molto manifesta od ostentata. Ma noi dobbiamo
e possiamo essere ben di più. L’unico modo di
arrestare queste mode pericolose è di mostrare
che non c’è nessun bisogno di uscire dalla
nostra “casa” per trovare comunione vera e una
vita spirituale di incomparabile intensità.
Il nuovo annuncio del Vangelo
è nella “novità di vita”
(Rom 6,4)
1. Il “nuovo” modo di vivere cristiano non
sarà riconducibile alla semplice norale di un
buon vivere umano, di dimensioni e attese
terrestri, ma, a immagine della Chiesa primiti-
va, dovrà essere fondato sull’unica Parola che
non invecchia. E non potrà mai prescindere dal
ritorno continuo alla Scrittura, con un costante
riferimento all’annunzio essenziale o kerigma:
Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo
Figlio...Cristo è morto per noi, è risorto, è
apparso a molti, secondo le Scritture, e noi ne
siamo testimoni...
Qui sta la motivazione e la
sorgente del cammino e dell’operare cristiano.
Solo così diventeremo noi stessi annuncio di
Cristo, vero sale della terra e luce del mondo; e
la nuova evangelizzazione non sarà soggetta
alla ambiguità di un modernismo cristiano
accattivante e deviante.
2. Tutte le opere del credente non possono
che partire dalla fede in Cristo e dall’adesione
totale a Lui. Nella fede esse devono trovare la
forza, la giustificazione, l’ispirazione, la sor-
gente del loro essere. Tali opere sarebbero rese
vane, rispetto al loro valore cristiano, se fossero
comprese e attuate come realizzazioni umane,
per motivi “umani” ritenuti giustificazione suf-
ficiente, o comunque entro un orizzonte sempli-
cemente umano, anche se fossero compiute con
le migliori disposizioni del cuore e le migliori
intenzioni morali [cfr. Tutto quello che non
viene dalla fede è peccato
-Rom. 14,23].
Occorre intenderci: l’intenzione specificata-
mente cristiana è l’adempimento della volontà
di Dio, l’amore del Cristo e l’obbedienza a Lui.
E questo non rende vani i contenuti “umani”
delle azioni che si compiono; non rende vana la
tenerezza della madre nei confronti del suo
figlio, la compassione dell’uomo per il suo
fratello sofferente, il senso di giustizia che
indigna e provoca a esporsi a rischi anche gravi
per amore della verità; ma tutto questo costitu-
isce un valore autentico, per il cristiano, quando
viene assunto nell’atto semplice e totale della
sua adesione al Signore. Per il cristiano la fede
non può limitarsi a essere implicita, ma deve
permeare tutto il suo pensiero e dominare tutto
il suo agire, costituendone il primo e l’ultimo
riferimento.
3. Tutto l’operare cristiano deve avere per
centro Dio ed essere sottoposto, con adesione
intima del cuore e nelle scelte concrete, ai
comandi del Signore, anzitutto al primo dei
precetti: amare Dio con tutto il cuore... perché
non si può servire a due padroni. Non basta una
fede implicita, né il solo fatto di far parte del
“gregge” dei cristiani, a qualificare le nostre
azioni come cristiane; e tanto meno a dare la
forza di compiere le opere con quella integrità,
generosità e purezza che si esigono da parte di
Dio.
A questo punto s’intravvede l’importanza
della preghiera, cioè del rapporto filiale con
Dio per conoscere e vivere la sua volontà.
Spesso la preghiera è ignorata o addirittura
ritenuta come scelta comoda o mascherata iner-
zia. Essa invece è la manifestazione esplicita
dell’amore a Dio, il momento privilegiato per
cercare l’amato, per stare con Lui e parlare con
Lui, lodarlo e celebrarlo. La preghiera, confer-
mata dall’adempimento della volontà di Dio,
non consiste in puri atti di obbedienza a delle
regole e, meno ancora, in adempimenti freddi e
realizzati di mala voglia, o solo per pigrizia
mentale o per rispetto umano.
4. L’agire cristiano deve avere come centro
Cristo, deve essere frutto del mistero pasqua-
le
; perciò il riferimento a Cristo non deve essere
soltanto supposto o dichiarato una volta tanto.
Un’intenzione solo iniziale o supposta lasce-
rebbe l’uomo in preda a ben più stringenti
motivazioni di agire, a ben più sollecitanti
tentazioni di natura mondana. Riferirsi effica-
cemente a Cristo comporta il continuo guardare
a Lui e rimanere in Lui, come i tralci nella vite,
e non riferirsi a Lui solo verbalmente. Così va
compreso il detto paolino, spesso frainteso:
qualunque cosa facciate in parole o opere, si
compia nel nome del Signore Gesù, rendendo
per mezzo di Lui grazie a Dio Padre
(Col 3,17).
5. L’agire cristiano deve mirare alla santità,
che si addice alla nuova creatura fatta membro
di Cristo, nella quale inabita lo Spirito. Lasciare
agire in noi la sua potenza ci porta a un integrale
adempimento della volontà di Dio in una nuova
libertà. La debolezza della carne è stata vinta.
Questo senza trionfalismo; ancora si combatte
e si cade, a causa della nostra fragilità: ma
siamo nella pace perché Dio è più grande del
nostro cuore e conosce ogni cosa
(1Giov 3,20)
e può rimediare a tutto.
6. Solo i sacramenti sostengono e qualifi-
cano una vita iniziata con la rigenerazione
battesimale e nutrita incessantemente con il
cibo eucaristico. Il credente vive per l’Eucari-
stia e in virtù di essa. Questo riferimento
background image
Resp.Ing.A. Lanzani-Tip. DIPRO(Roncade TV).
eucaristico deve misurare la purezza e il fervore
di una esistenza tutta avvolta nelle mirabilia
Dei
e che va da Eucaristia a Eucaristia. Occorre
superare di gran lunga la prospettiva meschina
del precetto, del dovere, se si vuole far ritornare
l’agire e lo sperare del cristiano di oggi alla
verità della prima comunità cristiana, dove ogni
giorno si spezzava il pane nella gioia
(At 2,46).
7. La vita cristiana dovrà connotarsi dalla
sua attesa del Signore, quando si rivelerà la
giustizia vera per tutti quelli che nel mondo
hanno subito afflizione e hanno atteso il suo
ritorno. I tempi si son già compiuti in Cristo e
ora viviamo in quella fedeltà integrale che può
derivare solo dalla consapevolezza che gli ulti-
mi tempi sono giunti e che sarebbe stoltezza
suprema abbarbicarsi alle realtà già, giudicate
passeggere e illusorie. Questo modo di pensare
non comporta affatto un distacco dalle realtà
storiche e dagli impegni temporali, ma anzi una
dedizione maggiore perché, liberati dall’assillo
presente, adempiamo con un amore che molti-
plica le forze, tutto ciò che a Dio piace, essen-
dosi il tempo ormai fatto breve.
- Fine -
(Testo ridotto e adattato)
d. Umberto Neri
Don Amorth: preti,
aiutate le persone in pena!
Don Gabriele Amorth, il più celebre
esorcista di Roma, subissato dalle richieste,
lamenta che sacerdoti e vescovi non raccolga-
no le domande di aiuto della gente che si crede
indemoniata. “Se vengono da noi per questo, è
segno che hanno almeno una crisi psicologica
o di fede: quindi vanno ascoltati, tranquillizzati
con carità e competenza. Il vescovo d’Isernia
ha raccomandato ai suoi preti: non avvenga
mai che una persona in pena, che si rivolge a
noi, venga respinta. Invece i preti sono pochi e
poco competenti...”
D. Poco competenti?
R...Del problema specifico. Poco sanno
delle sedute spiritiche, credono siano tutte scioc-
chezze: e invece molti problemi e ossessioni
nascono da lì. O dalla frequentazione di maghi,
che spesso sono gli unici disposti ad ascoltare
(a pagamento) la gente che i preti cacciano via.
O dall’entrata in conventicole occultistiche,
cercate come falso rimedio alla solitudine.
Ma per la sua esperienza, ci sono davvero
conventicole sataniche?
Beh, bisogna distinguere. Spesso si tratta di
gruppi di sporcaccioni che fanno orge, e a volte
torture, con una coloritura satanista...Ma non
sa quanti patti di sangue mi tocca leggere!
Patti di sangue?
Documenti scritti con sangue, con richieste
a Satana: “Dammi la ricchezza”, oppure “dam-
mi il successo” o “dammi il piacere”. Lo sche-
ma è quello descritto nei Vangeli, riguardo alle
tentazioni di Cristo: Satana vuole essere adora-
to, e in cambio promette tutti i beni di questo
mondo.
Ricchezza, piacere, successo: sono anche i
valori che oggi la società rispetta e glorifica.
E’ questo il punto. Una società senza valori
che privilegia le emozioni. Che chiama “espe-
rienze” ciò che una tempo si chiamava “pecca-
to”. Su questa società, il demoniaco esercita un
fascino innegabile: l’opzione per il male, la
glorificazione della ribellione...”
Ma su quali ceti sociali si esercita questo
fascino?
Su tutti, nessuno escluso. Sapesse quanti
medici finiscono per venire da noi esorcisti. E
quanti professionisti, industriali, sportivi fa-
mosi si rivolgono a maghi e fattucchieri! E i
giovani, che pena immensa!
I giovani?
Una gioventù, non educata nella fede, è
incuriosita da “emozioni” occultistiche: culti
orientali, spiritismo, rock satanico. La Tv dà
pessimi esempi, la stampa rinfocola la curiosi-
tà. Un’indagine del vescovo di Foggia ha appu-
rato che il 36% degli studenti foggiani di scuola
media superiore hanno partecipato a sedute
spiritiche, e a mia esperienza questa percentua-
le vale per tutta Italia. E non si creda che certe
“esperienze” restino senza conseguenze pro-
fonde. (M.Blo.)
“Ricordati della tua stessa carne”
Aiuti umanitari - Oggi i fratelli disastrati di
Bosnia ne sono bisognosi più che mai, eppure
sono più dimenticati di ieri. Un portatore di aiuti
per tutti: “Siamo arrivati nella Bosnia del Nord,
sopra Tuzla, dove ci sono situazioni allucinanti.
Denutrizione totale. I poveri più poveri non li
abbiamo ancora scoperti...” (Alberto Bonifacio).
* Aprite i vostri cuori a Maria Regina della
pace, il volume di meditazioni sempre valido,
oltre che nelle lingue principali, è stato diffuso
nelle lingue dell’est (russo 180mila copie, polacco
135mila, rumeno 45mila, poi ceco, ungherese,
slovacco e arabo). Chiedere ad Associazione Amici
di Medj, 20123 MI, via Nirone 9.
* Un grazie ai meravigliosi lettori che
sostengono con continue offerte il peso di Eco,
soprattutto dall' Italia, Francia, Svizzera, Ger-
mania; e ai tanti distributori, a quelli che da
anni perseverano nel servizio con grande spirito
di sacrificio, e ai nuovi: benvenuti e benedetti!
Tra gli altri affidiamo al Signore l’anziana Carla
M., che da anni fa il giro di Milano per portare
ovunque il messaggio di Maria: ora è malata e
“gode” del nostro conforto e benedizione.
* Per i distributori: siccome molti lettori
preferiscono ricevere Eco per posta a domicilio,
vi prego di avvisarci se diminuisce la distribu-
zione a mano, per ridurre in tal caso le copie dei
pacchi ed evitare uno spreco.
* L’Arcivescovo Mons. Franic’ di Spalato
ci scrive ringraziando ”dell’Eco con caratteri
grandi, perchè così posso leggerlo facilmente”.
La stessa soddisfazione possiamo darla ad an-
ziani o deboli di vista
, che non possono leggere
i caratteri forzatamente piccoli: o ingrandendo
personalmente, o scrivendo al Centro Maria, di
Roma, c.p. 11/33, 00141 Roma, tel 06/86800555,
fax 06/86897779. Con 3.000 nuove copie, chie-
ste dal Centro Maria, Roma è a quota 32.000.
* La traduzione svedese è in programma,
perchè “possa giungere il messaggio materno a
questo popolo assetato di verità, che ha bisogno
della Madre, per troppo tempo negatagli...! Il
suo Cuore Immacolato trionfi nella Scandina-
via”. (Mario Frizzo)
* Dobbiamo rinunciare, per mancanza di
spazio, alla corrispondenza dei lettori. Ci scu-
siamo anche con chi manda contributi, testimo-
nianze, segnalazioni, non strettamente inerenti
al nostro scopo e non le vede pubblicate. Eco ora
esce di meno, quindi il materiale si accumula e
non c’è spazio per altro.
* Siamo commossi per le tante lettere di
ringraziamento, di plauso e di testimonianza che
riceviamo da ogni parte. Tre brevi espressioni
per tutte: “Grazie di Eco, va bene così com’è. Si
sente la Chiesa vera, non secolarizzata”
(Concettina E.P. di Bari); “Eco è parola vera
della Chiesa Cattolica che aumenta la nostra
fede”(C. Roy, Canada);”è una festa ogni volta
che arriva” scrivono in tanti.
* A quelli che hanno scritto, disapprovan-
do, garbatamente o meno, chi nel nome di Gesù
ha detto cose diverse dalle posizioni ufficiali,
vorremmo dire: non siate più severi di Gesù
stesso che disse: chi non è contro di noi, è per
noi (Mc 9,40).
Né è secondo lo spirito della
Regina della pace l’intolleranza, l’acredine
contro comportamenti altrui e i giudizi sulle
persone, che devono essere lasciati a Dio. Maria
a Medj. ci ha insegnato a essere molto benevoli
verso quelli che non hanno la nostra fede. Noi
potremmo vantarci di essere in regola con la
verità, eppure La lettera uccide, è lo Spirito che
dà vita (2Cor 3,6).
In questo mese, consacrato a Maria, acco-
stiamoci a Lei con cuore e fiducia di bimbi,
scopriremo la potenza della sua intercessione e
riceveremo il dono che il suo Cuore ci vuol
comunicare: l’amore a Gesù! Su di voi scenda
la benedizione del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo.
EDIZIONI ESTERE
Inglese: Echo of Mary, cas.post.27,I- 31030
Bessica Treviso. Francese: Echo de Marie, 18 Allée
Thévenot, F-39100 Dole. (Francia) Tedesco: Echo
Mariens, Cas. Post. 149, I-46100 Mantova, fax
0376-245075. Spagnolo: Eco de Medj., cas. post
149, I-46100 Mantova; Catalano: Amics de Medj.,
c.Carme 11 baixos E-08700 Igualada-Catalogna;
Portoghese: a) Gilberto Correia, rua de Brito 24,
4915 Vila Praia de Ancora, tel. 911181 (Portogallo);
b) Servos da Rainha, Caixa p. 02576, 70279-970
Brasilia DF (Brasile); Olandese Int. Medj. Comité
afd. Nederland-Belgie, Misericordeplein 12C, 6211
XK Maastricht (Olanda); Polacco: Czeslawa Mi-
rkiewicz ul.I.Krasickiego 21a/3, PL30-515,- Krakow-
Podgorze. (Polonia); Russo: Dom Marii, Ul
Remisova 5, 121002 Moscow (Russia), fax 007095-
2415901; Ungherese: Fraternitas, 1399 Budapest,
P.F. 701/85, Hongrie, fax 36-11329001; Rumeno:
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(Romania). Albanese: Jehona e Medjugorje-s,
L.1p.10.Lac Albania, tel.Fax. 22442. Greco: Sr.
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Pennant Hills, NSW 2120, fax 02-980-7806.
Il card. Ildefonso Schuster, avendo scelto
di stare unicamente in Dio, pur nel vortice
dell’attività apostolica come pastore della più
grande diocesi del mondo (Milano), confessava
l’idea guida della sua vita: “L’essere perfetti e
il ricopiare in noi le bellezze del Padre, non è
opera facoltativa, ma obbligo, e presto o tardi
sul letto di morte dovremo accorgerci che era
l’unum necessarium, né ci restava altra cosa da
fare su questa terra”. Sarà beatificato il 12
maggio.
>> che ci trascina con la forza delle passioni
terrene; costruiamo sulla sabbia e non su Gesù,
pietra viva.
Alla fine la Madonna ci rivela il perchè di
tutto quanto ci ha detto. Vuole che noi diven-
tiamo suoi testimoni,
perchè gli uomini cono-
scano, attraverso di noi, la sua bontà materna,
che ha la forza di distoglierli da una vita
insensata e di attirarli nel regno dell’amore.
Quale impegno Ella ci dà! Ma per questo ci
assicura che è con noi e ci benedice tutti.
Messaggio tanto sapiente e pratico di una
impareggiabile educatrice: la sua è una direzio-
ne spirituale semplice e valida per tutti, che va
al centro dei problemi per farci crescere secon-
do Cristo, senza tante inutili parole.
E' vero quello che scrive un amico (Nicola
B.) che "i messaggi della Madonna assieme
alla Parola di Dio valgono più di tutte le altre
devozioni anche belle, perché da essi sboccia-
no decisioni concrete per Dio nelle scelte della
vita e di ogni giorno".
d.A.
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Aggiornamento indirizzi : MILANO: Gianni
Romolotti, Vle Papignano 45, 02/8357222u,
5521853a, fax 58105979; LATINA: Piagno Mode-
sto, v Stazione 181, 0773/632532; BOLOGNA:
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