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Medjugorje e Papa Giovanni Paolo II – intervista col Vescovo Hnilica

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Questa intervista è stata condotta da Marie Czernin per il Mensile Cattolico Tedesco PUR ed è stata pubblicata nel Dicembre 2004. (PUR - Politik und Religion, Magazin tedesco molto famoso guidato da due giornalisti Bernhard i Martin Muller, fratelli di quasi 43 anni). Il loro mensile è cattolico e viene consegnato a tutti i Vescovi tedeschi. Sono molto devoti a Fatima, dove è nata l’idea di realizzare questo mensile.

Intervista col Vescovo Hnilica

“Abbiamo avuto qualche dubbio sul realizzare questa intervista, perché tutta la questione di Medjugorje è un po’ controversa. Ma ci siamo decisi a farla, perché desideriamo che i nostri lettori siano coscienti di tutto ciò che si dice nel mondo e, in questo caso, in Germania. Siamo convinti che le parole del Vescovo Hnilica, riportate totalmente, saranno interessanti per i nostri lettori. Esse parlano da sole. Questo articolo non presenta una “voce a favore di Medjugorje” da parte del nostro giornale. Ma dimostrano la decisione di dare ai nostri lettori informazioni concrete su ciò che gli uomini vicini al Papa dicono, o riportano come detto da altri, sulle apparizioni di Medjugorje e i loro frutti. Questo articolo prosegue due precedenti articoli su Medjugorje pubblicati in Ottobre sul giornale della Conferenza Episcopale Italiana “Avvenire” che si pongono in modo positivo su Medjugorje. Uno di questi due articoli riferisce come le forze italiane dell’Onu, dislocate a Sarajevo, si siano recate in pellegrinaggio a Medjugorje per ringraziare la Regina della Pace per la protezione nel tempo della missione di pace in Bosnia. Il secondo articolo, pubblicato il 15.10 da Alessandro Fo, Professore di Lingua Latina all’Università di Siena, riferisce la sua conversione come frutto di un pellegrinaggio a Medjugorje. “Il fatto che il giornale italiano della Conferenza Episcopale Italiana dia così tanto spazio è molto interessante per noi”.

Per questo abbiamo inviato Marie Czernin a domandare al Vescovo Pavao Hnilica – vecchio amico del Papa, che ha vissuto a Roma dal 1950, quando lasciò la Slovacchia – se il Papa avesse mai fatto qualche commento su Medjugorje e se sì, in che modo” (Editore del PUR-a).

Intervista:

Marie Czernin: Vescovo Hnilica, lei ha trascorso abbastanza tempo con il Papa Giovanni Paolo II e ha avuto con lui molti incontri privati, ad esempio, quando è andato a trovarlo al Policlinico Gemelli poco dopo l’attentato del 13.05.1981. Ha parlato col Papa degli avvenimenti di Medjugorje?

Vescovo Pavao Hnilica: Ho visitato il Santo Padre nel 1984. Ci siamo trovati a Castel Gandolfo, sua residenza estiva, è gli ho parlato della consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria da me fatta nella Cattedrale dell’Assunta a Mosca il 24.3 di quell’anno come chiese la Madonna a Fatima. Quando dissi questo al Santo Padre, rimase molto colpito e disse: “La Vergine Maria ti ha guidato là sotto la sua protezione”. Io risposi: “No Santo Padre, Lei mi ha portato in braccio”. Poi mi chiese cosa pensassi di Medjugorje e se ci fossi stato. Gli ho risposto che il Vaticano me lo aveva sconsigliato. Il Papa mi guardò e disse: “Vai a Medjugorje in incognito come sei andato a Mosca. Chi te lo può proibire?”. Il Papa non mi ha autorizzato ufficialmente ad andare, ma ha trovato un'altra soluzione. Il Papa mi mostrò un libro su Medjugorje scritto da Rene Laurentin. Cominciò a leggerne alcuni brani e sottolineò che i messaggi di Medjugorje sono in stretto rapporto con quelli di Fatima. “Medjugorje è la continuazione di Fatima. La Madonna appare per la prima volta in terre comuniste a causa dei problemi che vengono dalla Russia”, disse il Papa che aveva già preso questo come missione del suo Pontificato. Per questo ho capito il collegamento riguardo allo stesso tempo.

Dopo il colloquio col Papa ho visitato Medjugorje tre o quattro volte in incognito. Ma il Precedente Vescovo di Mostar mi scrisse una lettera in cui mi chiese di non visitare più Medjugorje; e che se avessi rifiutato lui avrebbe scritto al Papa stesso. Si vede che qualcuno lo aveva informato della mia visita. Invece io non avevo alcuna ragione di aver paura del Santo Padre.

- Ha avuto ancora occasione di parlare col Papa di Medjugorje?

Vescovo Pavao Hnilica: Sì. Abbiamo parlato di Medjugorje il primo agosto 1988. Un gruppo di medici di Milano, che avevano esaminato i ragazzi, vennero in visita al Papa a Castel Gandolfo. Uno dei medici ricordò che il Vescovo di Mostar avesse reso difficile il loro lavoro. Il Papa disse: “Poiché lui è il Vescovo di quella terra, dovete rispettarlo”. Poi continuò con tono accorato: “Ma lui risponderà a Dio se non ha agito correttamente”. Poi il Papa pensò per qualche minuto e poi disse: “Il mondo di oggi ha perso il senso del soprannaturale, ovvero, il senso di Dio. Ma molti lo riscoprono a Medjugorje attraverso la preghiera, il digiuno e i Sacramenti”.

Per me personalmente questa è la più forte e esplicita testimonianza su Medjugorje. Ciò che ha particolarmente e profondamente impressionato è che i dottori presenti avevano dichiarato “Non constat de supernaturalitate”, il Papa, al contrario, aveva riconosciuto molto tempo prima che gli avvenimenti in corso a Medjugorje sono davvero soprannaturali. Attraverso diverse fonti il Papa è arrivato alla convinzione che in quel posto si può sperimentare Dio.

- Non è possibile che molto di quello che si lega a Medjugorje sia inventato?

Vescovo Pavao Hnilica: Qualche anno fa si tenne un incontro giovanile a Marienfrend e fui invitato. Un giornalista, durante l’incontro, mi domandò: “Vescovo, perché lei non crede che tutto quello che si lega a Medjugorje venga da satana?”. Risposi: “Sono un Gesuita. Sant’Ignazio ci ha insegnato come dobbiamo sapere discernere gli spiriti. Ma ci ha anche insegnato che ogni avvenimento può provenire da tre diverse fonti: dall’uomo, da Dio o dal diavolo”. Alla fine ha concordato con me che è impossibile spiegare umanamente ciò che avviene a Medjugorje. Di fatto, ogni anno giovani normali vi si recano attirati in silenzi e dicono come si siano riconciliati con Dio. Medjugorje è chiamato il “Confessionale del mondo” perché né Lourdes né Fatima sono riuscite ad ottenere che una così grande massa di giovani si confessassero. Cosa accade nella Confessione? Il Sacerdote libera il peccatore dal diavolo. Ho risposto al giornalista: “Certo, Satana è capace di molte cose, ma di una certamente no: è possibile che satana spinga la gente a confessarsi, proprio per liberarsi di lui?”. I giornalisti hanno sorriso capendo ciò che volevo dire. Perciò rimane Dio come unica fonte. In seguito ho riferito questo colloqui anche al Santo Padre.

- Come sintetizzereste i messaggi di Medjugorje? Cosa li differenzia da quelli di Lourdes e di Fatima?

Vescovo Pavao Hnilica: In tutti e tre i luoghi la Madonna ci invita alla penitenza, al perdono, alla preghiera. Sotto questo aspetto i messaggi delle tre apparizioni sono simili. La differenza è che a Medjugorje le apparizioni continuano già da 23 anni. L’intensità degli insegnamenti spirituali non è diminuita in tutti questi anni, risulta invece che un numero sempre più grande di intellettuali si converte qui.

- Molti non vedono come possibili i messaggi di Medjugorje, perché la guerra ha toccato queste regioni e perché risulta che i popoli si sono volti gli uni contro gli altri. Non è un posto di pace e non di conflitti?

Vescovo Pavao Hnilica: Nel 1991 (dieci anni dopo il primo messaggio “Pace, Pace, Pace”, quando la guerrà scoppio in Croazia, mi incontrai ancora una volta col Papa e lui mi chiese: “Come si possono spiegare le apparizioni di Medjugorje in mezzo alla guerra in Bosnia?”. Davvero la guerra fu orribile. Ho risposto: “Si vede che siamo nella stessa situazione di Fatima. Se la Russia si fosse consacrata subito al Cuore Immacolato di Maria, la Seconda Guerra Mondiale e la diffusione del comunismo e dell’ateismo potevano essere evitate. Santo Padre, subito dopo che Lei ha consacrato nel 1984 la Russia al Cuore Immacolato di Maria ci sono stati innumerevoli cambiamenti in Russia ed è iniziata la caduta del Comunismo. La Madonna a Medjugorje aveva ammonito che sarebbe venuta la guerra se non ci fossimo convertiti. Nessuno ha preso questi messaggi seriamente. Forse se i Vescovi jugoslavi avessero accolto seriamente questi messaggi, questo non sarebbe andato così lontano. Ma certo questo non avrebbe garantito il riconoscimento definitivo della chiesa riguardo al fatto che le apparizioni continuano ancora oggi”. Allora il Papa mi disse: “Dunque, Vescovo Hnilica, è vero che il mio atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria è stato valido?”. Risposi: “Certo che è stato valido! L’unica domanda è quanti Vescovi veramente abbiano fatto quell’atto di consacrazione in unione col Santo Padre”.

- Perché questo è così importante che tutti i vescovi lo hanno dovuto fare in unione spirituale a quello fatto dal Santo Padre?

Vescovo Pavao Hnilica: Questo esprime la collegialità della Chiesa, in altre parole, l’unione dei Vescovi col Papa, che conferisce all’atto un significato più profondo. Quando nel 1978 Karol Wojtyla è stato eletto Papa, gli ho fatto i miei auguri, ma gli ho subito detto che sarebbe mancato qualcosa al suo Pontificato se non avesse consacrato la Russia insieme a tutti i Vescovi. Lui mi disse: “Se riesci a convincere i Vescovi, lo farò già domani”. Per questo dopo la consacrazione del 25.3.1984 mi chiese quanti Vescovi avessero concelebrato con me. Poiché non seppi rispondere alla sua domanda, il Papa disse: “Ogni Vescovo deve preparare la sua Diocesi, ogni Sacerdote la sua comunità, ogni padre la sua famiglia, poiché la Madonna ha detto che anche i laici devono consacrarsi al Suo Cuore”.

Traduzione dal Tedesco di Christine Badde

Mons. Pavel Mária Hnilica, S.J., Vescovo Titolare di Rusado, è morto

Mons. Pavel Mária Hnilica, S.J., Vescovo Titolare di Rusado, è morto alle prime ore del mattino dell’8 Ottobre 2006 a Novi Hrady nella Repubblica Ceca. Sarà sepolto il 18 Ottobre a Trnava (Slovacchia). Mons. Hnilica è stato ordinato Sacerdote il 29.09.1950 ed ha ricevuto la Consacrazione Episcopale il 02.01.1951. E’ stato nominato Vescovo Titolare di Rusado il 13.05.1964.

Mons. Hnilica è stato consacrato Vescovo nell’allora Cecoslovacchia a trent’anni dal suo Vescovo che era vicino alla morte. A causa della persecuzione comunista il suo Vescovo lo ha consacrato in segreto e gli diede una missione speciale, aiutare la Chiesa nell’Est: “La tua Diocesi si estende da Berlino a Mosca e Pechino”. Hnilica prese questa missione molto seriamente e per quarant’anni ha portato aiuto a molti Vescovi ed ha evangelizzato molti popoli rischiando la vita. Giunse a Roma dove fondò una associazione religiosa chiamata “Pro Deo et Fratribus” (Per Dio ed i fratelli) ed il suo lavoro consisteva nell’aiutare la gente spiritualmente, con Bibbie e Vangeli, ed anche materialmente, con denaro. Il Vescovo Hnilica era convinto che il trionfo annunciato dalla Madonna a Fatima sarà possibile solo se la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa si riconcilieranno. Secondo lui l’opera ecumenica si deve realizzare attraverso opere di carità, perché il dialogo può essere fruttuoso solo nella carità. (Vedere: http://www.christendom-awake.org/pages/ttindalr/hnilica.htm)

Mons Hnilica è conosciuto anche per il suo impegno a favore di Međugorje. Il 25 Giugno 1997, insieme a Mons. Frano Franić, Fra Tomislav Pervan, Fra Ivan Landeka, Fra Jozo Zovko, Fra Slavko Babarić e Fra Leonard Oreč scrisse una lettera agli amici dei gruppi di preghiera di Međugorje (Vedi: Movimento spirituale della Regina della Pace)

 


 

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